Delitto di Garlasco, maxi incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi: non c'è l'impronta 33
Martedì 17 giugno 2025 è il giorno del maxi incidente probatorio per l'inchiesta bis sul delitto di Garlasco che vede Andrea Sempio unico indagato per l'omicidio di Chiara Poggi
Dopo mesi di speculazioni, supposizioni e colpi di scena, martedì 17 giugno è il giorno del maxi incidente probatorio relativo alla nuova indagine sul delitto di Garlasco, che al momento vede Andrea Sempio come unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Ben 6518 giorni dopo l’uccisione della ragazza, nella Questura di Milano si comincia a scrivere un capitolo importante dell’inchiesta bis. I periti nominati dalla giudice di Pavia, Daniela Garlaschelli, devono rispondere a diversi quesiti posti in essere dalla Procura di Pavia e dagli avvocati di Alberto Stasi, ad oggi unico condannato (a 16 anni). Gli esperti avranno 90 giorni, salvo proroghe: dovranno riferire le loro conclusioni in aula venerdì 24 ottobre. Sembra non esserci, tra i reperti, l’intonaco con l’impronta 33.
Il racconto della giornata
-
Fonti, impronta mano sulla porta è priva di sangue
Sulla traccia numero 10 del delitto di Garlasco, l’impronta di una mano sul portone d’ingresso della villetta di via Pascoli, non c’è sangue. È il primo esito che apprende LaPresse sul primo giorno di lavori dell’incidente probatorio per la maxi consulenza genetica. La traccia 10 che si trova sulla superficie interna del portone d’ingresso dell’abitazione è stata analizzata con l’OBTI, il test specifico per l’individuazione del sangue umano, che ha dato esito negativo. Il dato verrà approfondito in laboratorio e ripetuto, ma se confermato potrebbe modificare i convincimenti della Procura di Pavia che indaga su Andrea Sempio e del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, secondo cui quel contatto papillare evidenziato con gli ultravioletti e fotografato dai Ris di Parma il 17 agosto 2007 “sarebbe stato generato da una mano ‘sporca'” forse di “sangue (della vittima o di altri)” o “di altra sostanza”. Si sarebbe trattato della prova che il killer non si è lavato le mani, come sostengono le sentenze di condanna ad Alberto Stasi.
-
Ermanno Cappa e la figlia Stefania intercettati dopo la scarcerazione di Stasi: "Ma vaff*****o"
Mentre il maxi incidente probatorio nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco prende il via, tornano al centro dell’attenzione mediatica le intercettazioni nelle prime fasi dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. Tra queste la reazione di Stefania Cappa, cugina della vittima, mai indagata, alla scarcerazione di Alberto Stasi, nella conversazione con il padre Ermanno Cappa, che spiegava alla figlia di tenersi alla larga dai giornalisti.
-
Alibi Sempio, l'audio dell'intercettazione col padre Giuseppe
In attesa che il maxi incidente probatorio sul delitto di Garlasco porti a nuovi riscontri, nell’inchiesta della procura di Pavia rimane centrale la verifica dell’alibi di Andrea Sempio. L’assenza dell’indagato dalla villetta della famiglia Poggi nella mattina del 13 agosto 2007 si basa sullo scontrino di un parcheggio di Vigevano. Elemento su cui è emersa però una contraddizione tra le dichiarazioni del 37enne e del padre Giuseppe, che i due hanno evidenziato in un’intercettazione.
-
Il controllo dei reperti non si concluderà oggi
Saranno necessarie altre giornate per verificare quali reperti sono stati recuperati e potranno essere utilizzati nell’inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi. Negli uffici della Polizia scientifica perito e consulenti delle parti stanno visionando i reperti da stamani. Un’operazione per la quale, a quanto si è saputo, non basterà la giornata di oggi. Lo riferisce ANSA.
-
Manca l'impronta 33: cosa significa per Sempio
La mancanza dell’intonaco rende impossibile fare approfondimenti, oltre a quelli fotografici, sull’impronta che la Procura di Pavia attribuisce a Sempio.
-
Tra i reperti non ci sarebbe l'impronta 33
Secondo quanto appreso da Adnkronos, tra i reperti analizzati nel maxi incidente probatorio non ci sarebbero le fascette para-adesive, ma impronte su fogli di acetilato che potrebbero essere meno conservativi. AGI, citando alcune fonti presenti negli uffici della Scientifica a Milano, aggiunge che tra i reperti non ci sarebbe l’intonaco grattato 18 anni fa dal muro delle scale della villetta di Garlasco legato all’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio: già analizzata dai carabinieri del Ris nel 2007, era risultata negativa all’Obti test e dubbia al combur test per la presenza di sangue.
-
Perché l'avvocata di Andrea Sempio non si è presentata in Questura per l'incidente probatorio
L’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio assieme al collega Massimo Lovati, non è presente all’incidente probatorio in corso in Questura a Milano. All’AGI ha dichiarato: “Ho ritenuto non necessaria la mia presenza oggi in quanto credo fermamente nelle capacità e nella professionalità del nostro consulente, il generale Garofano. Le operazioni tecniche relative agli accertamenti genetici competono ai periti e ai rispettivi consulenti di parte, i quali possiedono la dovuta formazione in materia. Credo fermamente che ognuno debba attenersi e limitarsi alle proprie competenze, altrimenti si rischia di creare ulteriore caos e ulteriore clamore mediatico”.
-
L'avvocato dei Poggi: "Ogni indizio va confrontato con prove contro Stasi"
Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, ha dichiarato ai giornalisti – prima dell’incidente probatorio – che “affronteremo con serietà e responsabilità gli accertamenti che vengono fatti davanti a un perito, quindi un soggetto per definizione terzo. Ci aspettiamo che riescano dei dati importanti che però dovranno essere messi a raffronto con quello emerso nei processi a carico di Stasi. Mi sorprende molto leggere che siano già elementi a carico di Sempio, mi chiedo come possa avvenire ciò visto che è ancora tutta un’attività da esplorare, quindi aspettiamo, vedremo e poi valuteremo. Dalla spazzatura potrà emergere semplicemente se una persona ha toccato quegli oggetti, poi andrà contestualizzata, identificato ovviamente prima e valutato se potrà avere un’attinenza con una scena del crimine che a mio avviso non ha ma che poi vedremo". Lo riporta LaPresse.
-
Luciano Garofano: "Credo all'innocenza di Andrea Sempio"
Luciano Garofano, ex comandante del Ris, prima di entrare in Questura ha dichiarato di credere all’innocenza di Andrea Sempio “fino a prova contraria", così come di credere “nella sentenza definitiva" che ha condannato Alberto Stasi, “per cui osserveremo con grande attenzione gli sviluppi di questa indagine, vedremo che i risultati saranno ottenuti insieme a tutti noi e ci ragioneremo come sempre". Sui reperti che saranno analizzati nell’incidente probatorio, ha detto che "lo stato di conservazione e la catena di custodia sono assolutamente importanti, quindi adesso li dobbiamo aprire, non li abbiamo visti perché li abbiamo solamente ritirati, li vedremo, ci ragioneremo, faremo i campionamenti, ma il risultato è quello che conta e quindi sui risultati poi faremo le nostre valutazioni. Rispetto l’incidente probatorio. Sia il professor De Stefano, sia il professor Giardina e mi unisco anch’io a definire quel dna maschile parziale non idoneo ad alcuna attribuzione. Lo stesso dottor Ricci ha confermato che quel dna potrebbe essere comune a tanti uomini che non fanno parte della banca dati con la quale hanno fatto il calcolo biostatistico".
-
La storia dell'impronta 97F
Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo relativo all’impronta 97F, che secondo la Procura potrebbe appartenere alla mano sinistra del killer. Marco Radaelli, consulente della famiglia Poggi, ha dichiarato – prima di entrare in Questura per l’incidente probatorio – che “non è attribuibile a nessuno. Sappiamo che la traccia 97F è quella che certamente ha toccato la maglietta del pigiama che Chiara indossava, ma non è ovviamente attribuibile, si tratta di un’impronta su un tessuto e non è chiaramente classificabile. Siamo a disposizione dei periti, vedremo quello che si deciderà di fare, quale sarà la crono tabella: sarà stilato un calendario, la situazione non si risolverà ovviamente oggi, rimarremo a disposizione dei periti. Cosa ci aspettiamo? Siamo molto curiosi, vedremo cosa c’è nei plichi coi reperti di cui tanto si parla, vedremo l’impostazione che i periti vorranno dare ai lavori".
-
Iniziato l'incidente probatorio
Giada Bocellari, avvocata di Alberto Stasi, è arrivata in Questura poco prima delle ore 11: “Iniziamo le operazioni peritali. Oggi valuteremo la catena di custodia e credo apriremo i reperti e stabiliremo un calendario di analisi. C’è ottimismo, insomma. Credo che i reperti siano stati conservati come dovevano essere conservati. Diciamo che se facciamo le analisi è perché ci aspettiamo qualcosa, poi che ci sia effettivamente qualcosa questo è un altro discorso. Chiaramente lo vedremo, sono passati anche 18 anni, quindi va bene”, riporta LaPresse.
-
Giornalisti e telecamere fuori dalla Questura
L’incidente probatorio avverrà in via Fatebenefratelli a Milano, in Questura, ha sede la polizia scientifica: all’esterno, telecamere e giornalisti.
-
Cosa può aver visto Chiara Poggi nel pc di Alberto Stasi
Il 12 agosto 2007, la sera prima dell’omicidio, Alberto Stasi stava mangiando una pizza con Chiara Poggi, nella villetta della ragazza. Si è poi assentato per portare fuori il cane, in quel momento la fidanzata ha usato il pc del compagno: cosa potrebbe aver visto secondi i periti informatici che analizzarono l’attività dopo l’omicidio.
-
Chi sono i periti
I periti, insieme ai legali (uno per Sempio, uno per la parte civile e uno per Stasi) sono:
- Denise Albani e Domenico Marchigiani, nominati dalla gip Daniela Garlaschelli
- Carlo Previderè e Pierangela Grignani, nominati dalla Procura di Pavia
- Luciano Garofano (ex comandante dei carabinieri del Ris di Parma) e Luigi Bisogno (ex ispettore superiore della Polizia, esperto di dattiloscopia), nominati da Andrea Sempio
- Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi, nominati dalla famiglia Poggi
- Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni, nominati da Alberto Stasi
-
Appuntamento alle 10:30 in Questura a Milano
I periti dovranno:
- analizzare i profili genetici trovati sui margini delle unghie di Chiara Poggi, prelevati dal perito Francesco De Stefano durante il processo d’appello-bis: Carlo Previderè, consulente dell’accusa nella nuova indagine, “il dna è sovrapponibile con quello di Sempio”. De Stefano aveva invece sostenuto che non fosse attribuibile a nessuno perché “scarso e degradato”;
- estrarre il dna dai para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e dagli oggetti già analizzati presso i laboratori del RIS di Parma: non ci sarà la famosa impronta 33, attribuita a Sempio e considerata uno dei principali indizi a suo carico. Sarà invece rivalutata la numero 10, mai ricondotta a nessuno, nel tentativo di darle un proprietario. Una persona, ipotizzano gli inquirenti, che potrebbe avere aiutato Sempio;
- estrarre il dna da campioni biologici e reperti che non sono mai stati sottoposti ad analisi genetica, oppure già oggetto di analisi ma con esiti dubbi o inconclusivi: dal tappetino del bagno alle confezioni di the, passando dal vasetto di Fruttolo, cereali, biscotti e altri sacchetti;
- seguire la comparazione dei profili genetici estrapolati per accertarne l’eventuale corrispondenza o compatibilità coi profili genetici di Andrea Sempio, Alberto Stasi, la famiglia Poggi, eventuali altri soggetti che frequentavano abitualmente l’abitazione come Mattia Capra, Roberto Freddi, Alessandro Biasibetti (amici di Sempio), per quanto riguarda i vari e ulteriori reperti, Stefania Cappa e Paola Cappa, Marco Panzarasa (amico di Stasi, ndr), ufficiali dei carabinieri Gennaro Cassese, Marco Pizzamiglio, Giancarlo Sangiuliano e Marco Ballardini.
- procedere, se necessario, a prelevare campioni biologici utili ai fini della comparazione, con l’ipotesi di potersi rivolgere al giudice nel caso in cui sia necessario un prelievo coattivo su persone.
-
- Il delitto di Garlasco dall’inizio: tutte le tappe della vicenda