Padre uccide il figlio a San Gregorio di Catania, personale del 118 aggredito e ambulanza danneggiata
Giovane ucciso dal padre durante una festa nel Catanese, il personale del 118 intervenuto è stato aggredito per un presunto ritardo
Tragedia in Sicilia, un ragazzo di 23 anni, Carlo Lo Verde, è stato ucciso dal padre durante una festa a San Gregorio di Catania. Secondo una prima ricostruzione, il giovane avrebbe tentato di bloccare il padre che armato di pistola tentava di sedare una rissa: durante la colluttazione sarebbero partiti dei colpi, uno dei quali ha raggiunto il 23enne. Il 118 denuncia l’aggressione subita: il personale intervenuto sul posto sarebbe stato aggredito da alcuni dei presenti, l’ambulanza danneggiata.
- Padre uccide il figlio a San Gregorio di Catania
- La rissa, la colluttazione, gli spari: cosa è successo
- Arrestato il padre
- Personale del 118 aggredito
Padre uccide il figlio a San Gregorio di Catania
La tragedia si è verificata nella serata di lunedì 29 aprile a San Gregorio di Catania, all’interno di una villa impiegata per ricevimenti e feste.
La vittima è un ragazzo di 23 anni del posto, Carlo Lo Verde. Sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola sparato accidentalmente dal padre Natale Lo Verde, imprenditore edile di 62 anni.
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Inutile l’intervento dei soccorritori del 118 che hanno tentato di rianimare il ragazzo, per lui non c’è stato niente da fare.
Un altro colpo ha raggiunto di striscio e ferito un uomo di 31 anni, che è stato trasportato all’ospedale per le cure del caso. Lo riporta Ansa.
La rissa, la colluttazione, gli spari: cosa è successo
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Gravina di Catania, nella villa, gestita dal 62enne, era in corso una festa di compleanno alla quale stavano partecipando numerosi giovani.
Durante la serata sarebbe scoppia una accesa lite tra i presenti e l’uomo sarebbe intervenuto per placare gli animi. Per cercare di sedare la rissa avrebbe tirato fuori una pistola ed esploso alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio.
Il figlio a quel punto sarebbe intervenuto assieme ad altri ragazzi per cercare di bloccare e disarmare il padre.
Nella confusione, in quei concitati momenti, dalla pistola dell’uomo sarebbero partiti altri due colpi, uno dei quali ha raggiunto il 23enne, uccidendolo.
Arrestato il padre
Il padre della vittima è stato arrestato dai carabinieri intervenuti alla villa insieme al 118.
Sul posto anche il personale della scientifica dei carabinieri del Comando provinciale di Catania per i rilievi tecnici del caso.
Sono in corso le indagini coordinate dalla procura di Catania per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.
Personale del 118 aggredito
Da quanto emerso, durante la serata gli operatori del 118 intervenuti sarebbero stati aggrediti verbalmente da alcuni dei presenti per un presunto ritardo, l’ambulanza è stata danneggiata.
Lo riferisce il presidente della Seus 118, Riccardo Castro: “Con profondo rammarico ho appreso dell’ennesimo atto di violenza nei confronti dei nostri operatori. Un fenomeno purtroppo ricorrente che suscita forte preoccupazione e indignazione”.
La Seus fa sapere che l’ambulanza è arrivata sul posto 14 minuti dopo la richiesta di soccorso e che diverse persone hanno aggredito verbalmente l’equipaggio per un presunto ritardo. Lo riporta il Corriere della Sera.
Uno dei lunotti posteriori dell’ambulanza è stato danneggiato e per questo è stata sporta denuncia contro ignoti.
