Putin minaccia l'Ucraina nella guerra contro Kiev: "È tutta nostra, russi e ucraini sono un unico popolo"

Vladimir Putin minaccia l'Ucraina da San Pietroburgo. Il leader della Russia ha rivendicato i territori di Kiev e identificato un obiettivo nella guerra

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Vladimir Putin è tornato a parlare dell’Ucraina e della guerra contro Kiev, minacciando i rivali. Il presidente ha ribadito come i due popoli siano in realtà uno solo e come il territorio ucraino appartenga di diritto alla Russia. Il leader ha fatto capire poi che riconoscerà l’indipendenza di Kiev a patto che sia uno Stato neutrale e che ceda i territori occupati dalle truppe di Mosca.

Putin parla di Kiev e della guerra contro l’Ucraina

Vladimir Putin è intervenuto al Forum economico internazionale di San Pietroburgo e da questo palco ha parlato del momento attuale della Russia e degli scenari presenti e futuri del conflitto con l’Ucraina.

Citato dall’agenzia Interfax, il capo del Cremlino ha rivolto parole pesanti verso Kiev e minacciato la nazione rivale per la possibile conquista di una nuova città.

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Vladimir Putin

L’avvertimento del capo del Cremlino

I russi e gli ucraini sono un unico popolo, e in questo senso tutta l’Ucraina è nostra“. Questo il nocciolo del lungo discorso tenuto dal presidente a San Pietroburgo. In esso Putin ha sottolineato come il suo Paese “non cerchi la capitolazione dell’Ucraina, ma solo il riconoscimento delle realtà emerse sul terreno”.

In sostanza la Russia ha fatto intendere che continuerà a riconoscere l’indipendenza di Kiev a patto che sia uno “Stato neutrale” (e che quindi non entri nella Nato) e che ceda i territori occupati dalle truppe di Mosca.

Putin ha citato un vecchio detto (“E’ una vecchia regola dove c’è il piede del soldato russo, quello è nostro“) e ipotizzato uno sviluppo futuro del conflitto. “Non abbiamo l’obiettivo di conquistare Sumy, ma in principio non lo escludo. Potremmo così costruire una zona cuscinetto tra i 10 e i 12 chilometri, lungo il confine con la regione russa di Kursk“. Sumy è una città settentrionale dell’Ucraina appartenente alla suddetta regione che le forze di Kiev avevano cercato di invadere, venendo però respinte e potrebbe dunque essere il prossimo obiettivo della Russia.

La situazione economica in Russia

Al Forum nel quale è intervenuto Putin c’è stato anche modo di occuparsi del futuro dell’economia russa, un futuro che, secondo alcune analisi, pare traballante. A dissipare le preoccupazioni ci ha pensato lo stesso leader.

“Alcuni specialisti ed esperti evidenziano i rischi di stagnazione e persino di recessione e questo, ovviamente, non può essere tollerato in nessuna circostanza”, ha detto Putin. Il riferimento è alle parole del ministro dello Sviluppo Economico, Maxim Reshetnikov. Questi aveva segnalato come il Paese fosse sull’orlo di una transizione verso la recessione e come tutto dipendesse dalle decisioni di politica economica che lo Stato si troverà a dover prendere. “Sarà possibile evitare questo scenario solo se tutto sarà fatto correttamente”, aveva avvisato.

Una tesi corroborata dai numeri. Secondo il Fondo monetario internazionale infatti il Pil nazionale aveva registrato nel 2024 una crescita del 3,8%, ma per il 2025 è prevista una frenata all’1,5%.

Gli scenari futuri

Vladimir Putin ha sfruttato l’occasione anche per fare un punto sui risultati attuali dell’economia russa e sulle sfide future che dovrà affrontare il suo Paese.

Il presidente ha sottolineato che le industrie manifatturiere hanno registrato una crescita costante e stanno consentendo al Paese di ridurre la propria dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas. Ha quindi lodato le prospettive economiche del Paese, affermando di aver frenato l’inflazione e alleggerito la dipendenza dalle esportazioni di energia.

Infine ha ribadito come la disoccupazione in Russia sia al livello minimo del 2,3% ma ha anche ammonito sulle migliorie da intraprendere in alcuni settori. “L’economia russa deve diventare tecnologicamente più avanzata. Non è un auspicio, è un’esigenza oggettiva di oggi e di domani. Una sfida che dobbiamo accettare se vogliamo diventare più forti. E lo vogliamo. Dovremo avviare a pieno regime una nuova fase dello sviluppo tecnologico del Paese”, ha chiosato.

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