Rinnovo contratto sanità, c’è l’ok per gli aumenti a infermieri e altro personale: 172 euro in più in busta
Raggiunta l’intesa preliminare sul nuovo contratto del comparto sanità per il personale non medico. Aumenti maggiori per chi lavora in Pronto soccorso
Via libera al rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità. L’intesa è stata raggiunta grazie all’ok del sindacato autonomo Nursing Up. Gli aumenti medi previsti in busta paga saranno di 172 euro lordi mensili, con picchi di 516 euro per chi lavora in Pronto soccorso. Il nuovo contratto sanità riguarda gli infermieri e il personale non medico, nel complesso 581mila lavoratori.
- Contratto sanità, decisivo il sì di Nursing Up
- Aumenti medi di 172 euro in busta paga
- Cosa prevede il nuovo contratto sanità
- Il commento di Antonio Naddeo (Aran)
Contratto sanità, decisivo il sì di Nursing Up
Lo stallo dei mesi precedenti è stato superato dopo il via libera arrivato dal Nursing Up, che si è così aggiunto agli altri sindacati favorevoli come Cisl, Fials e Nursind.
Sul fronte dei contrari, invece, sono rimasti i sindacati Cgil e Uil. L’intesa preliminare permette quindi di partire con le verifiche finali sul nuovo contratto, che contiene non solo aumenti in busta paga ma anche maggiori tutele per i lavoratori del comparto sanità.
Aumenti medi di 172 euro in busta paga
In totale sono 581mila i lavoratori che beneficeranno del nuovo contratto della sanità. Si tratta, nello specifico, di infermieri, tecnici amministrativi e personale sanitario non medico. Le risorse impiegate sono pari a 1,78 miliardi di euro.
Gli aumenti medi in busta paga ammontano a 172,37 euro lordi per tredici mensilità, pari al 6,8% in più rispetto alle retribuzioni attuali. Per gli infermieri che lavorano in Pronto soccorso l’aumento lordo sarà di 516 euro mensili lordi. Gli arretrati medi che arriveranno in busta paga saranno di 1.200 euro e riguardano il triennio 2022-2024.
Le risorse messe a disposizione includono anche indennità specifiche per le professioni sanitarie: 175 milioni di euro per l’indennità di pronto soccorso, 35 milioni di euro per l’indennità di specificità infermieristica, 15 milioni di euro per l’indennità di tutela del malato.
Cosa prevede il nuovo contratto sanità
Come detto, il nuovo contratto sanità include, oltre agli aumenti in busta paga e agli arretrati, anche nuove regole per tutelare chi lavora in Pronto soccorso. Spesso, infatti, il personale sanitario medico e non medico è vittima di aggressioni, e il nuovo contratto mira a tutelare questi lavoratori.
Tra le novità figurano il patrocinio legale al supporto psicologico e la previsione esplicita della possibilità per l’azienda sanitaria di costituirsi parte civile nel processo. Inoltre, a livello contrattuale è stata ampliata la platea dei dipendenti che possono partecipare all’accesso all’area di elevata qualificazione.
Non solo i possessori di laurea magistrale con incarico di funzione di almeno tre anni, ma anche possessori di laurea triennale con periodo di incarico di funzione di almeno sette anni. Oppure il possesso di titoli di studio equipollenti ai sensi dell’art. 4 della Legge 26.2.1999, n. 42 unitamente ad un periodo di almeno sette anni di incarico di funzione.
Il commento di Antonio Naddeo (Aran)
“Sono molto soddisfatto per l’intesa raggiunta perché rappresenta il frutto di un confronto costante, serio e responsabile. Il contratto risponde a molte delle richieste avanzate dai sindacati e offre ai lavoratori un riconoscimento concreto del loro ruolo essenziale all’interno del Servizio sanitario nazionale”, ha commentato il presidente di Aran, Antonio Naddeo.
