Sequestrato e chiuso un "albergo diffuso" a Roma, balcone trasformato in lavanderia e certificazioni false
Cinque strutture ricettive abusive chiuse a Roma: la Polizia scopre gravi violazioni di sicurezza e falsificazione di documenti.
Cinque strutture sono state sequestrate dalla Polizia di Stato nel centro di Roma, dove un “albergo diffuso” è stato smantellato per violazioni in materia di sicurezza e falsità documentale. L’intervento, avvenuto nei giorni scorsi nella zona Termini-Esquilino, ha portato alla luce una gestione abusiva e pericolosa di un’attività ricettiva priva delle necessarie autorizzazioni e certificazioni. Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica ha convalidato il provvedimento, sottolineando la gravità della situazione riscontrata.
Le indagini e la scoperta dell’albergo abusivo
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, l’operazione è scaturita da una serie di controlli mirati effettuati dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Roma. Gli accertamenti si sono concentrati su alcuni stabili situati in via Napoleone III, nel cuore della capitale, dove erano presenti cinque strutture apparentemente distinte, presentate come affittacamere e bed & breakfast. Tuttavia, le verifiche hanno permesso di appurare che tali esercizi erano in realtà gestiti come un’unica attività ricettiva, priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa e delle certificazioni di sicurezza richieste dalla normativa vigente.
Irregolarità e rischi per la sicurezza degli ospiti
Durante i controlli, gli agenti hanno rilevato una serie di irregolarità che hanno destato particolare preoccupazione. Tra le anomalie più gravi, è stata segnalata la presenza di un balcone trasformato in lavanderia, dove una lavatrice, allagata dalla pioggia, risultava comunque collegata alla corrente elettrica. Inoltre, è stato rinvenuto un ventilatore destinato ai clienti, il cui motore era stato sigillato con del nastro adesivo da pacchi, e numerosi fili elettrici scoperti, con prese fissate ai muri in modo approssimativo e pericoloso.
La situazione riscontrata dagli operatori della Polizia di Stato è apparsa subito estremamente rischiosa, sia per gli ospiti che per il personale impiegato nelle strutture. Le condizioni degli impianti e la totale assenza di misure di prevenzione hanno fatto emergere un quadro di grave pericolo, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche in caso di incidenti o emergenze.
Superamento dei limiti di capienza e mancanza di certificazioni
Un ulteriore elemento di criticità è stato rappresentato dalla capacità ricettiva delle strutture: la gestione unificata dei cinque esercizi consentiva di ospitare oltre cinquanta persone, superando di gran lunga il limite di venticinque posti letto previsto dalla legge per l’obbligatorietà del certificato di prevenzione incendi. Nonostante ciò, i responsabili non avevano provveduto a dotarsi di tale certificazione, esponendo così gli ospiti a rischi ancora maggiori in caso di incendio o emergenza.
Falsificazione di documenti e sequestro delle strutture
Nel corso delle verifiche, gli agenti hanno inoltre accertato la falsificazione di alcune certificazioni tecniche relative agli impianti elettrici. Questa ulteriore irregolarità ha aggravato la posizione dei gestori, che sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di sicurezza e falsità documentale. In seguito agli accertamenti, è stato disposto il sequestro preventivo delle cinque strutture, che sono state immediatamente chiuse per tutelare l’incolumità pubblica.
La convalida della Procura e le indagini in corso
La Procura della Repubblica di Roma ha convalidato il provvedimento di sequestro, riconoscendo la gravità delle condizioni riscontrate all’interno degli impianti e la necessità di intervenire tempestivamente per evitare ulteriori rischi. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e per verificare se analoghe situazioni siano presenti in altre strutture ricettive della zona.
Il rispetto della presunzione di innocenza
Le autorità hanno tenuto a precisare che tutte le evidenze investigative raccolte finora si riferiscono alla fase delle indagini preliminari. Pertanto, i soggetti coinvolti devono essere considerati innocenti fino a quando non sarà emessa una sentenza irrevocabile di condanna. La vicenda mette comunque in luce l’importanza dei controlli e della vigilanza sulle attività ricettive, soprattutto in una città come Roma, meta di milioni di turisti ogni anno.
Implicazioni per la sicurezza e il turismo
Il caso dell’albergo diffuso abusivo smantellato dalla Polizia di Stato rappresenta un campanello d’allarme per il settore turistico della capitale. La presenza di strutture non autorizzate e prive dei requisiti minimi di sicurezza costituisce un grave rischio non solo per gli ospiti, ma anche per l’immagine della città e per la tutela della legalità. Le forze dell’ordine hanno ribadito il loro impegno nel contrastare ogni forma di illegalità e nel garantire standard elevati di sicurezza per cittadini e visitatori.
Le reazioni delle istituzioni e degli operatori del settore
L’operazione ha suscitato reazioni anche tra le istituzioni locali e gli operatori del settore turistico, che hanno espresso apprezzamento per l’attività di controllo svolta dalla Polizia di Stato. Molti hanno sottolineato la necessità di rafforzare la collaborazione tra enti pubblici e privati per prevenire il proliferare di attività abusive e per promuovere una cultura della legalità e della sicurezza.
Conclusioni
L’intervento della Polizia di Stato nella zona Termini-Esquilino di Roma ha permesso di smantellare una rete di strutture ricettive abusive, restituendo sicurezza e legalità a un’area strategica della città. L’attenzione delle forze dell’ordine resta alta, con l’obiettivo di prevenire nuovi episodi di illegalità e di tutelare la sicurezza di residenti e turisti. Le indagini proseguono, mentre la Procura continua a monitorare la situazione per garantire il rispetto delle norme e la salvaguardia dell’interesse pubblico.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.