Svolta nell'inchiesta sulla morte di Alex Marangon, cambia l'ipotesi di reato: novità su ayahuasca e cocaina
Alex Marangon non sarebbe morto per omicidio volontario. L'esito delle analisi degli esami tossicologici potrebbero cambiare le ipotesi di reato
Sono arrivate i risultati degli esami tossicologici per far luce sulla morte di Alex Marangon, avvenuta il 30 giugno 2024 nell’abbazia di Santa Fosca di Vidor in provincia di Treviso in Veneto. Emergono dalle analisi effettuate dettagli importanti sulla presunta assunzione di ayahuasca e cocaina che potrebbero cambiare l’ipotesi di reato per il decesso del 25enne, su cui la famiglia ha sempre chiesto di fare chiarezza propendendo per un omicidio.
La ricostruzione della morte di Alex Marangon
Il 25enne originario di Marcon aveva partecipato ad una festa sciamanica tenutasi nella notte tra il 29 e 30 giugno 2024 nell’abbazia di Santa Fosca di Vidor.
Si sarebbe allontanato dal luogo dell’evento a cui sarebbero state presenti circa 20 persone e i curanderos Sebastian Castillo e Jhonny Benavides, attualmente irreperibili.
ANSA
Secondo diverse testimonianze il ragazzo si sarebbe allontanato dal complesso dell’Abbazia agitato e nervoso e i curanderos l’avrebbero seguito per accertarsi delle sue condizioni.
Il dubbio è riguardo una presunta colluttazione o semplice dialogo tra loro precedente alla caduta di Alex Marangon dallo strapiombo sul greto del fiume Piave.
Il corpo è stato ritrovato sull’alveo sassoso del Piave dopo due giorni di ricerche, il 2 luglio 2024.
Una nuova ipotesi di reato
L’autopsia avrebbe rivelato ferite sul corpo di Alex Marangon compatibili con una caduta da un’altezza di circa 10 metri.
Inizialmente, sempre secondo ipotesi mai ufficiali, alcune lesioni sarebbero state interpretate come ferite da taglio. Gli inquirenti si sarebbero orientati verso l’ipotesi di omicidio volontario aprendo un fascicolo.
Ora si ipotizza che la morte di Alex Marangon possa essere per conseguenza di altro reato.
Dagli esami tossicologici emergerebbe nel sangue del 25enne la presenza di tracce significative di ayahuasca e cocaina che farebbe protendere gli inquirenti verso una morte causata dagli effetti del mix di queste sostanze.
Il dettaglio sulla cocaina
Si lavora dunque sull’ipotesi per la morte di Alex Marangon conseguente alla cessione di stupefacenti e quindi gli inquirenti starebbero cercando chi ha fornito le sostanze al ragazzo.
Potrebbe essere stato fatale un mix creato male di ayahuasca, erbe di origine andina, e cocaina che insieme porterebbero effetti psicoattivi potenti.
In queste condizioni, si ipotizza, che Alex Marangon avrebbe avuto una tale disconnessione dalla realtà da precipitare nel vuoto.
C’è però un dettaglio, in passato il giovane avrebbe fatto uso di marjuana ed ecstasy, la cocaina sarebbe stata un’eccezione di quella serata perché gli esami del capello escluderebbero un consumo abituale come riporta Il Corriere della Sera.
