Terremoto a Napoli nei Campi Flegrei, l'allarme di Mario Tozzi sull'eruzione: "Non si dovrebbe abitare lì"
Dopo l'ennesimo terremoto a Napoli, il geologo Mario Tozzi ha parlato della situazione dei Campi Flegrei lanciando un avviso ai cittadini
Il 30 giugno 2025 si è registrata una scossa di magnitudo 4.6 nel mare di Bacoli, quartiere di Napoli, la più forte di tutte nei Campi Flegrei. Il geologo e primo ricercatore al Cnr Mario Tozzi ha sottolineato che l’area “è una zona dove il flusso di gas è più intenso e il sollevamento del suolo maggiore, ma i terremoti possono verificarsi ovunque”. L’esperto ha poi avvisato che ci saranno altri sismi “e potranno essere ancora più forti”.
- L'allarme di Mario Tozzi sui Campi Flegrei
- L'alternativa per gli abitanti dei Campi Flegrei
- La necessità dell'educazione alla prevenzione
- L'ipotesi sull'eruzione
L’allarme di Mario Tozzi sui Campi Flegrei
Il geologo Mario Tozzi ha parlato al Corriere della Sera della situazione in provincia di Napoli. Secondo l’esperto “i cittadini flegrei vivono su una pentola a pressione e dovrebbero solo andare via”.
Il primo ricercatore al Cnr ha sottolineato che “ci saranno altri terremoti, e quando la magnitudo arriva a 5 c’è poco da fare, i palazzi crollano. E prima o poi ci sarà un’eruzione. Quando non possiamo saperlo. Ma a mio avviso è inutile e pericoloso un atteggiamento rassicurante”.
ANSA
Bacoli
L’alternativa per gli abitanti dei Campi Flegrei
Tozzi ha ripetuto che, secondo lui, nella zona dei Campi Flegrei “non bisognerebbe abitare”.
Per questo motivo “bisogna incentivare i residenti ad allontanarsi, progressivamente, e gli stessi residenti dovrebbero prendere consapevolezza di questo e chiedere un aiuto per andare a vivere altrove”.
L’ipotesi dell’esperto è che l’area flegrea diventi “un grande parco naturale, meta di turismo naturalistico e culturale, sede di eventi, di parchi, dei musei e della scienza. Ma bisognerebbe abbandonare l’idea di insediamenti abitativi stabili sul supervulcano”.
Alla domanda se sia il caso ospitare in questa zona i villaggi della Coppa America, Tozzi ha spiegato di ritenerlo fattibile perché ” si tratta di un’operazione temporanea, dunque fattibile anche compatibilmente con i rischi legati al bradisismo o al rischio vulcanico”.
La necessità dell’educazione alla prevenzione
Tozzi, sempre al Corriere, ha detto di ritenere che ci sia “una scarsa educazione della popolazione sul tema. Le esercitazioni sono state poche e spesso deserte. Gli uni e gli altri possono con onestà dire di aver fatto tutto per limitare i rischi? A me sembra non sia stato fatto nulla. La priorità ora è mettere in sicurezza gli edifici”.
A tal proposito, per il geologo, i cittadini dovrebbero “pretendere controlli nelle proprie abitazioni e anche rendere le proprie case più sicure mediante catene in ferro sulle pareti, una sorta di trave esterna a muro a muro”.
L’ipotesi sull’eruzione
Tozzi ha spiegato che non si sa cosa succede nel sottosuolo dei Campi Flegrei e cosa stia spingendo per farsi strada verso l’alto. Se a spingere dovesse essere il magma si potrebbe arrivare a un’eruzione.
Ciò “porterebbe terremoti più forti, rigonfiamento ancora più significativo e veloce del suolo e incremento di temperatura delle fumarole”.
