Trump annuncia i dazi sui farmaci, per l'Italia sarebbe una catastrofe da 2,5 miliardi di dollari

Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi sui farmaci che per l'Italia potrebbero rappresentare una catastrofe: le cifre

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Il presidente Donald Trump ha dichiarato nella giornata di martedì che anche le importazioni di farmaci saranno presto colpite da dazi “importanti”. Per l’Italia, queste nuove tariffe potrebbero rappresentare una catastrofe da 2,5 miliardi di dollari, in base alle stime riferite da Farmindustria.

L’annuncio di Donald Trump sui dazi sui farmaci

Martedì sera, durante una cena del Comitato Nazionale Repubblicano del Congresso, il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha dichiarato che le importazioni di farmaci verranno presto colpite da tariffe “importanti”, allo scopo di riportare la produzione negli Usa. Le importazioni farmaceutiche avevano eluso la prima tornata di dazi imposti da Trump agli altri Paesi, ma il numero uno della Casa Bianca ha ora fatto sapere che non saranno più risparmiate: “A breve annunceremo un’importante tariffa sui prodotti farmaceutici“, ha detto.

La produzione nazionale di farmaci negli Usa si è ridotta drasticamente negli ultimi decenni. La maggior parte della produzione di principi attivi farmaceutici è stata trasferita in Cina e in altri Paesi, come riferito dalla Food and Drug Administration.

Dazi farmaci CattaniANSA

Marco Cattani, presidente di Farmindustria. Secondo le stime dell’associazione delle imprese farmaceutiche, i dazi sui farmaci imposti da Trump potrebbe rappresentare una “catastrofe da 2,5 miliardi di dollari”.

Una catastrofe da 2,5 miliardi di dollari per l’Italia

La possibile applicazione di dazi reciproci al 25% sui farmaci tra gli Usa e gli altri Paesi rischia di avere un impatto enorme sulla farmaceutica globale con 76,6 miliardi di dollari di costi per le aziende, 2,5 dei quali a carico delle imprese farmaceutiche attive in Italia.

Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da ANSA che la minaccia dei dazi è “un rischio concreto per le nostre aziende e per l’intera filiera manifatturiera farmaceutica” e “avrebbe contraccolpi anche per gli Usa e per i suoi cittadini”.

Nel 2024 sono stati esportati dall’Italia verso gli Usa farmaci e vaccini per un valore di oltre 10 miliardi. Cattani ha detto: “Sulla quasi totalità di essi non grava alcun dazio. Nella malaugurata ipotesi di dazi al 25%, si tratterebbe di un costo di oltre 2,5 miliardi; un valore molto importante, che avrebbe un forte impatto sulla nostra filiera produttiva”.

Gli effetti dei dazi sui prezzi dei farmaci e i rischi

In base a quanto emerso da un’analisi dell’economista sanitario Fabrizio Gianfrate, gli Stati Uniti d’America movimentano farmaci per un valore di 306,4 miliardi di dollari, di cui 94,4 miliardi di import e 212 di export verso il resto del mondo.

Se l’ipotesi di dazi reciproci al 25% fosse confermata, si tradurrebbe in un trasferimento complessivo di 76,6 miliardi dall’industria agli Stati (23,6 nelle casse dell’erario degli Stati Uniti d’America e 53 in quello degli altri Paesi). I farmaci importati dagli Usa da parte dei Paesi Ue valgono 48,2 miliardi. Ciò equivale a 12 miliardi di costi per le aziende Usa verso i Paesi europei. Circa 790 milioni finirebbero in Italia.

Secondo l’economista, i dazi rischierebbero di produrre effetti negativi su larga scala. Almeno una parte dell’aggravio dei costi in carico alle aziende potrebbe essere trasferita sul prezzo dei farmaci, finendo così per gravare sui pazienti o sugli Stati.

Alcuni medicinali, a causa dell’aumento dei costi, potrebbero inoltre diventare non più profittevoli per le aziende ed essere per questo ritirati.

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