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CUCINA 30 OTTOBRE 2025

Il mistero del Candelabro di Paracas, cos’è e cosa si sa

Il Perù è un Paese ricco di storia e di bellezze straordinarie naturali e create dalle antiche popolazioni indigene come gli Incas. Molte sono le leggende e i luoghi che ancora oggi restano avvolti nel mistero. Per esempio, davanti al mare a Pisco Bay, c’è una sorta di Candelabro inciso sul fianco della collina che domina la penisola desertica che si trova all’interno della Riserva nazionale di Paracas.

Cos’è il Candelabro di Paracas

Il Candelabro di Paracas è un enorme geoglifo, alto più di 180 metri che si riesce a vedere da una distanza di 12 miglia. Anche noto come Tridente o Tre Croci, il suo significato e la data della sua creazione restano avvolti nel mistero.

Da anni gli studiosi cercano di decifrare cosa rappresenti e quando sia stato realizzato, alcuni lo fanno risalire al 200 a.C., altri all’età precolombiana o vicerale. C’è chi ipotizza sia stato fatto dai paracas, dai nasca o dai soldati del liberatore San Martín e che possa essere una rappresentazione religiosa, un simbolo massonico o un segnale di avvertimento per i navigatori.

L’attuale stima sul periodo in cui può essere stato realizzato è stata ricavata dalla datazione al radiocarbonio di alcune ceramiche appartenute alla civiltà Paracas trovate nella zona.

Per quanto riguarda il significato, c’è chi ritiene che il suo compito fosse quello di mostrare la via ai naviganti, chi sostiene che non sia un candelabro, ma un cactus, pianta considerata sacra dalla cultura Chavin, altri ancora sono convinti che sia la costellazione della Croce del sud.

Secondo lo studioso Renè Guenon, il geoglifo è la raffigurazione dell’Albero della vita, ma altri parlano del cactus San Pedro che si trova spesso nelle icone delle divinità peruviane.

Il Candelabro tra simboli divini e piante allucinogene

Il disegno del Candelabro di Paracas è anche stato associato a simboli divini. Per esempio i conquistadores pensavano fosse una rappresentazione della Santissima Trinità. Lo scrittore peruviano Beltrán García ha invece ipotizzato che il candelabro fosse un gigantesco e preciso sismografo, in grado di registrare le onde sismiche generate non solo in Perù, ma in tutto il Pianeta.

Una tesi afferma che lo strano geoglifo possa essere una rappresentazione di una pianta allucinogena chiamata Jimson. La storia vuole che gli abitanti preistorici della regione di Paracas si recassero in quella che oggi è la moderna California per raccogliere la Jimson, la quale, per i suoi effetti allucinogeni, era considerata una pianta sacra e quindi utilizzata nei rituali religiosi. Il Candelabro serviva per indicare la via del ritorno.

A distanza di centinaia di anni, certezze su cosa rappresenti e perché sia stato realizzato non ce ne sono e il mistero rimane. Le uniche informazioni chiare è che l’opera si trova nella facciata superiore della Penisola di Paracas, a 150 m dalla baia della Provincia di Pisco, nella Ica del Perù.

Il disegno, correlato alle linee di Nazca, è stato intagliato a 60 cm dal suolo, ed è lungo 180 m per 60, grande abbastanza da essere visto a 19 km dal mare.

Nel 2016, il Candelabro è stato dichiarato sito nazionale e una legge locale vieta ogni danno a qualsiasi monumento archeologico, se venisse danneggiato si rischierebbe una pena dai tre ai sei anni di carcere.

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