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NOTIZIE 10 FEBBRAIO 2025

La sfida del Knockout Game spaventa i social: ancora violenza

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

L’ondata di violenza urbana che sta scuotendo le città italiane ha trovato un nuovo inquietante episodio nel quartiere romano di Trastevere, dove il figlio sedicenne di Marina La Rosa è stato vittima del cosiddetto Knockout Game. L’ex protagonista del Grande Fratello ha denunciato pubblicamente l’accaduto, sottolineando la necessità di una maggiore sicurezza per i giovani.

La denuncia di Marina La Rosa per il pestaggio del figlio

L’aggressione è avvenuta lo scorso 3 febbraio: un colpo improvviso, sferrato senza alcuna provocazione, che ha colpito il giovane mentre camminava per le strade del quartiere con un amico. Anche quest’ultimo è stato vittima dell’attacco e è rimasto privo di sensi. Questo tipo di violenza, definito Knockout Game, sta diventando una piaga sociale, con episodi sempre più frequenti e pericolosi.

Marina La Rosa, visibilmente scossa, ha lanciato un appello accorato alle autorità per garantire maggiore sicurezza nelle strade: “Vogliamo sicurezza. Ora. I nostri figli escono di casa, vogliamo che ci tornino. Basta silenzi, basta paure”. L’attrice ha partecipato a un incontro pubblico in Piazza San Cosimato, un evento organizzato per sensibilizzare la comunità e le istituzioni sul problema dell’insicurezza urbana.

Secondo La Rosa la situazione a Trastevere era già preoccupante prima dell’episodio che ha coinvolto suo figlio. “Se quando i nostri figli escono noi sorridiamo, in verità siamo preoccupati e speriamo che tornino a casa sani e salvi”, ha dichiarato. Ha poi aggiunto che, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, i mezzi a disposizione sono insufficienti per garantire una copertura efficace: “Non ci sentiamo tutelati, perché non lo siamo. Perché la polizia non c’è, perché non sentiamo le forze dell’ordine vicine ai nostri figli. Non ce l’ho con loro, ma non hanno i mezzi”.

Le denunce da parte degli abitanti di Trastevere sono sempre più numerose. Alcuni residenti paragonano la situazione a quella del Bronx, sottolineando come il quartiere sia diventato teatro di episodi di violenza, furti e vandalismo, specialmente nei fine settimana. “Mio figlio è stato accerchiato e colpito in faccia senza motivo, erano le 10 di sera”, racconta una madre. “I gruppi che compiono queste violenze sono sempre gli stessi e sono conosciuti dalle forze dell’ordine”.

Cos’è il Knockout Game, la violenta sfida che gira sui social

Il Knockout Game è un pericoloso fenomeno nato negli Stati Uniti e diffusosi anche in Europa. Si tratta di una sfida in cui i partecipanti cercano di mettere k.o. un passante con un solo pugno, spesso riprendendo l’aggressione con il cellulare per poi condividerla sui social.

Questo tipo di violenza si inserisce in un panorama più ampio di sfide estreme che circolano sul web e che mettono a rischio la vita di chi vi partecipa. Oltre al Knockout Game, altre challenge di TikTok hanno destato allarme tra genitori e istituzioni in passato

Le sfide pericolose sui social rappresentano una vera emergenza e richiedono interventi rapidi per prevenire ulteriori tragedie. La denuncia di Marina La Rosa riporta al centro del dibattito pubblico la necessità di educare i giovani ai rischi connessi all’uso irresponsabile dei social media e alla violenza gratuita.

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