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NOTIZIE 12 GIUGNO 2023

Le case del cuore di Silvio Berlusconi, da Arcore a Villa Certosa

Silvio Berlusconi ha iniziato la sua carriera imprenditoriale proprio con l’edilizia, prima come agente immobiliare e poi con la fondazione della Cantieri Riuniti Milanesi Srl. A Milano ha realizzato delle vere e proprie mini-città con i quartieri di Milano 2 e Milano 3 per poi iniziare a dedicarsi al mondo della televisione, dell’editoria e, infine, della politica. Ma la passione per le proprietà immobiliari non si è mai spenta e le lussuose residenze dell’ex presidente del Consiglio sono note anche oltre i confini italiani. Ecco quali sono le ville a cui era più affezionato.

Villa San Martino: la roccaforte di Arcore del Cav

Dal 1974 la residenza stabile di Silvio Berlusconi è stata Villa San Martino ad Arcore, con la ex fidanzata Francesca Pascale e l’ultima compagna Marta Fascina. Nata come monastero benedettino, nel 1700 l’immobile era stato comprato dai conti Giulini che trasformarono l’antico convento in una lussuosa residenza in stile neoclassico con struttura a U aperta verso il paese grazie a un viale prospettico con la villa Borromeo, sua dirimpettaia. Il Cavaliere, negli anni ’70, comprò lo stabile al costo di 1 miliardo e 700 milioni di lire, comprensivo di tutti i suoi beni, tra arredi e quadri. Una cifra di molto inferiore alla sua valutazione. Villa San Martino, all’epoca dell’acquisto, aveva già una pinacoteca e una biblioteca di 10.000 volumi, un parco e una scuderia. Berlusconi la restaurò e costruì nel parco anche un mausoleo personale (La volta celeste di Pietro Cascella), un monumento in travertino e un sarcofago in marmo rosa.

Villa Certosa: la casa delle feste e dei capi di Stato

Villa Certosa a Porto Rotondo in Sardegna è forse la più famosa residenza di Silvio Berlusconi. Qui sono passati quasi tutti i personaggi più importanti della politica internazionale e del mondo dello spettacolo e dello sport tra capi di Stato, calciatori, attori, presentatori e showgirl. Da George W. Bush, Tony Blair, Vladimir Putin, José Zapatero fino a Flavio Briatore, Mara Venier e tanti altri, la proprietà non ha problemi di spazio con i suoi 4.500 metri quadrati, composti da 126 stanze, 174 posti auto, 4 bungalow, un teatro una torre, una serra, una palestra, una zona per la talassoterapia, un orto medicinale e un parco di 120 ettari. L’ex premier acquistò l’immobile dal proprietario della rete televisiva La voce Sarda Gianni Onorato e lo fece ristrutturare da Gianni Gamondi, architetto di molte delle ville della Costa Smeralda. Nel gennaio del 20121 Silvio Berlusconi fece valutare l’immobile, che risulta di un valore di circa 259 milioni di euro, una delle case più costose al mondo.

Villa Due Palme: la residenza più invidiata

Situata nella Cala Francese a Lampedusa, riparata dai venti e con l’acqua cristallina, Villa Due Palme è tra gli immobili più ammirati e invidiati al mondo. Berlusconi la comprò nel 2011 dopo una visita all’isola siciliana. “Io – disse il leader di Forza Italia – devo diventare lampedusano anch’io. Mi sono attaccato a internet e ho scovato una bellissima casa a Cala Francese, si chiama Due Palme e l’ho comprata”.

Villa Comalcione: privacy garantita sul lago di Como

Da Marcello Dell’Utri, il Cavaliere acquistò invece una splendida residenza a Torno sul lago di Como composta da 30 locali, tremila metri di parco, campo da tennis e darsena. Plus di questa abitazione? La difficoltà d’accesso garantisce la privacy più assoluta.

Villa Zeffirelli: l’ultimo acquisto nella Capitale

Dal centralissimo Palazzo Grazioli in via del Plebiscito a Roma, abitazione da 1.000 metri quadri nella quale l’ex premier visse durante gli anni al Governo, Silvio Berlusconi nel 2021 si è spostato tra l’Appia Antica e l’Appia Pignatelli a “Villa Grande” dove fino al 2019, anno della sua morte, aveva abitato il famoso regista Franco Zeffirelli, a cui il Cavaliere aveva concesso di rimanere in comodato d’uso. Dopo la morte del maestro, dalla villa sono stati tolti gli arredi e gli oggetti “di scena” per rendere gli spazi più “istituzionale” con poltrone damascate, bandiere, e drappi. Di fatto, l’immobile è stato trasformato in una sorta di quartier generale residenziale tra i pini marittimi e i viali punteggiati di busti di senatori e tribuni romani.

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