Perché il gioco della scopa si chiama così? La “scopa” è sicuramente uno dei giochi di carte più famosi in Italia. Secondo la tradizione, andava molto di moda nel XVIII secolo a Napoli, dove quotidianamente i pirati e i pescatori si contendevano la refurtiva rubata giocandosela con il famoso mazzo da 40 carte. Le radici del gioco parrebbero derivare dall’Escoba, una variante spagnola con regole identiche a quelle italiane. Ma perché la “scopa” si chiama così? La parola “scopa” si riferisce a quello che accade in caso di vittoria. Chi vince, infatti, “scopa via” tutte le carte dal tavolo, lasciandolo pulito. Negli anni, il gioco si è evoluto, dando origine a diverse varianti, come i tradizionali “scopone” e “scopone scientifico” e la più moderna “scopa Bugiarda”, in cui i bluff dell’avversario si sprecano. Ma la “scopa” ha immortalato anche un momento storico della nostra cultura. Rimarrà indimenticabile, infatti, la partita giocata dall’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini con l’ex allenatore della nazionale italiana Enzo Bearzot insieme ai calciatori Dino Zoff e Franco Causio. La sfida si tenne sull’aereo presidenziale, durante il ritorno degli Azzurri dalla Spagna, dopo aver vinto la finale dei Mondiali del 1982 contro la Germania.