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CURIOSITÀ 27 APRILE 2024

Esplosioni "ragno" su Marte sopra la città Inca: le immagini incredibili

Marte è un pianeta sotto la lente di ingrandimento per capire se c’è stata, c’è e ci potrà essere la vita. In questa direzione si muove una nuova scoperta di esplosioni “ragno”. Le immagini satellitari non lasciano dubbi: mostrano centinaia di ‘insetti’ che si muovono sulla superficie rossa.

A permettere la loro individuazione è stata la sonda Trace Gas Orbiter della missione ExoMars, lanciata nel 2016 dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e quella russa Roscosmos. Si trovano nella cosiddetta Città Inca, chiamata così perché ricorda proprio le rovine di un antico stanziamento di una delle principali civiltà precolombiane.

Esplosioni a forma di ragno su Marte

Il territorio sotto esame, che manda anche messaggi alieni, si mostra così a seguito di esplosioni che possono misurare anche il diametro di un chilometro, che fratturano il terreno ghiacciato quando arrivano le stagioni più miti. L’inclinazione dell’asse di Marte, infatti, è molto simile a quella del nostro pianeta e permette l’alternarsi di periodi con temperature climatiche differenti, ricordano quelli che delineano le stagioni terrestri ma con delle differenze notevoli.

L’inverno marziano arriva a -120 °C e congela anche i depositi di anidride carbonica che si trovano sulla superficie. È così che si forma uno strato di ghiaccio secco, che si scioglie – o, meglio, si sublima – con l’arrivo di quella che noi chiameremmo primavera: ecco allora che passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso.

In questo modo si crea una pressione notevole all’interno dei depositi che, a sua volta, crea un’esplosione, una sorta di ebollizione che forma crepe e la fuoriuscita di polvere scura. Ecco spiegate le macchie a forma di ragno che hanno incuriosito gli astronomi al lavoro sul pianeta rosso. Le zampette non sono altro che le linee formate delle fratture superficiali. Canali di gas con diametri variabili tra i 45 metri e il chilometro. Di cose strane su Marte ne succedono, ma questa pare abbia una spiegazione logica.

Perché su Marte c’è una “città Inca”

Inca City si trova nella zona polare meridionale di Marte. Conosciuta anche come Angustus Labyrinthus, è stata scoperta nel 1972 dalla sonda Mariner 9 della Nasa e deve il suo nome alle formazioni che ricordano le rovine Inca presenti sulla Terra. Si trova a 81,68° S e 63,25° O.

Il paesaggio appariva come delle dune di sabbia che si erano formate da venti che soffiavano da due direzioni diverse, ma erano troppo grandi per essere tali. Nel 2002 il Mars Orbiter ha rivelato che, invece, un’area circolare larga circa 86 chilometri, probabilmente un antico cratere di impatto. Le creste geometriche potrebbero essere il risultato di una intrusione di magma, passato tramite la crosta marziana incrinata in seguito all’impatto un asteroide che ha lesionato la superficie. A rimanere in piedi sono state le parti più resistenti, mentre quelle più morbide sono state erose. Si è verificato esattamente quello che succede a delle rovine di antiche civiltà.

Ancora non si hanno teorie certe sulla formazione di Inca City, si ipotizza che potrebbero esserci stati una pietrificazione di dune di sabbia o una filtrazione di materiale attraverso strati rocciosi fratturati. In alternativa, potrebbe trattarsi della formazione di esker, strutture correlate ai ghiacciai e che delineano le mura di questa città su Marte.

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