La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025 all’età di 88 anni, ha lasciato un vuoto nella Chiesa e nel mondo cattolico. E come spesso accade nei momenti di passaggio epocali, si riaccende anche l’interesse per profezie e previsioni antiche. Tra queste, una quartina attribuita a Nostradamus è tornata a circolare con forza, ritenuta da alcuni sorprendentemente attinente all’attuale situazione in Vaticano. Mentre i cardinali si preparano al Conclave, c’è chi guarda ai versi del celebre astrologo francese del Cinquecento come a un possibile indizio sul volto del prossimo pontefice. Realtà o suggestione? Vediamo cosa dice davvero la quartina e chi potrebbe incarnarne la figura profetizzata.
La quartina associata al nuovo pontefice dopo Francesco
I versi in questione recitano: “Per la morte di un Pontefice molto vecchio, sarà eletto un romano di buona età. Di lui si dirà che indebolisce la sua sede, ma a lungo siederà e in attività mordace”.
Secondo chi ha rilanciato questa interpretazione, la quartina descriverebbe con notevole precisione la situazione attuale della Chiesa: la morte di un papa “molto vecchio” – com’era effettivamente Jorge Mario Bergoglio, eletto nel 2013 e scomparso nel 2025 – e la successiva elezione di un pontefice “romano” e di “buona età”. Il secondo verso è al centro dell’attenzione: chi è questo “romano”? Il termine potrebbe indicare un ecclesiastico nato a Roma, ma anche un uomo con forti legami con la Curia o con il Vaticano stesso.
Ancora più interessante è il terzo verso, che lascia spazio a interpretazioni ambigue: “di lui si dirà che indebolisce la sua sede”. Alcuni lo leggono come una possibile critica al nuovo papa, un leader capace di spiazzare e dividere, magari riformatore o non convenzionale, in continuità con lo stile pastorale e sociale che ha contraddistinto Francesco. Il quarto verso sembra riequilibrare il quadro: il futuro pontefice “siederà a lungo” e sarà attivo, mordace, incisivo. Una figura destinata a durare nel tempo e a lasciare un segno profondo.
Chi sarebbe il cardinale “romano” citato nella profezia
Tra i nomi più spesso citati in relazione alla profezia spicca quello del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna. Zuppi è nato a Roma nel 1955, ha lavorato per decenni all’interno della Comunità di Sant’Egidio, ed è noto per il suo impegno nelle periferie, nei processi di pace e nel dialogo interreligioso. È considerato vicino alla sensibilità di Papa Francesco e viene spesso descritto come una figura capace di unire pragmatismo e visione spirituale.
Il suo profilo corrisponde a più elementi della quartina: è “romano” per nascita, ha un’età che può essere definita “di buona età” (ha superato i 70 anni), ed è noto per il suo approccio concreto, spesso diretto, alle questioni della fede e della società. Il riferimento all’“attività mordace” potrebbe rispecchiare il suo stile deciso ma dialogante, la capacità di affrontare i problemi senza paura e con lucidità pastorale.
Naturalmente, ogni interpretazione resta aperta. Le quartine di Nostradamus sono celebri per essere vaghe e per il linguaggio simbolico, che le rende facilmente adattabili a diversi contesti storici. Anche per questo, gli storici e gli esperti invitano alla cautela: attribuire un significato profetico a posteriori può essere affascinante, ma non garantisce alcuna verità oggettiva. Proprio per il loro carattere misterioso, questi testi continuano a esercitare un’enorme attrazione, soprattutto ora che siamo vicini all’elezione di un nuovo papa.