I suoi fiori splendidi e delicati racchiudono una delle spezie più preziose al mondo: il crocus sativo, che tutti conosciamo con il nome di zafferano, si può coltivare con soddisfazione anche a casa a partire dai bulbi, che tecnicamente vengono chiamati “cormi”.
L’Italia è da tempo una delle nazioni con la produzione più massiccia di zafferano e di solito possiamo trovare facilmente questo ingrediente che tinge di giallo-oro le pietanze sia in polvere che in pistillo: se abbiamo a disposizione dei bulbi della sua pianta, però, possiamo provare ad interrarli per realizzare una micro-produzione casalinga, avendo cura di realizzare questa operazione tra settembre ed inizio ottobre, quando il clima risulta ottimale.
Per prima cosa, bisogna procurarsi un vaso delle dimensioni adatte: in media, i bulbi hanno una dimensione di circa 2 centimetri e mezzo e dobbiamo assicurarci di metterli a dimora ad almeno 10 centimetri di distanza gli uni dagli altri.
Il terriccio da preferire deve essere leggero e drenante per permettere un’agevole gettata della piantina, ma abbastanza ricco di sostanze nutritive: il cormo deve essere inserito perpendicolarmente in un incavo abbastanza largo ad un profondità di 6-8 centimetri e posizionato con la parte superiore verso l’alto, riconoscibile dalla presenza di un ciuffo di foglie secche. Bisogna infine ricoprirlo completamente, senza pressare eccessivamente la terra.
La germogliazione dello zafferano è tipicamente settembrina e da ottobre dà luogo alla fioritura che dura una decina di giorni, ma che in genere si protrae fino al mese successivo.