Torniamo a parlare di mercato auto e di numeri, che ancora oggi non sono tornati ai livelli che vedevamo prima della crisi dovuta alla pandemia di Coronavirus.
Nelle scorse ore abbiamo avuto modo di constatare che il numero delle immatricolazioni a febbraio è aumentato ancora (qui le auto più vendute in Italia), ma la strada da percorrere è ancora tanta. L’Osservatorio Mensile di febbraio di Findomestic evidenzia una situazione particolare, in cui il clima è sempre una grande preoccupazione e in questo contesto di incertezza solo un consumatore su tre ritiene che quello attuale sia un buon momento per fare acquisti importanti. E il mercato automobilistico ovviamente ne risente.
Indice
Mercato auto Italia oggi
Nonostante una crescente propensione all’acquisto, il mercato auto in Italia non è ancora tornato ai livelli pre-Covid. Quali sono i fattori che frenano maggiormente l’acquisto di una vettura nuova:
- l’incertezza tecnologica, ossia l’ignoranza e la conseguente diffidenza nei confronti delle nuove motorizzazioni;
- l’inflazione è la preoccupazione dominante, oramai dall’autunno scorso;
- altra preoccupazione altissima torna ad essere quella per la situazione della guerra in Ucraina e per i rischi di escalation;
- la situazione economica familiare e del Paese sono altri fattori che preoccupano gli italiani.
In questo contesto i consumatori chiaramente hanno la tendenza a rinviare gli acquisti importanti e tra questi rientra anche quello dell’auto nuova. E così il parco auto italiano, già molto datato, continua a invecchiare e nonostante gli obiettivi dell’Unione Europea in termini di transizione verso motorizzazioni elettriche (in questi giorni non si parla d’altro) nel nostro Paese il mercato auto continua a stentare e la quota delle auto full electric resta marginale.
Non manca la voglia di acquistare un’auto
Nonostante i fattori che bloccano l’acquisto di nuove auto in Italia, i dati dell’indagine di Findomestic in realtà evidenziano come il 33% della popolazione attiva intervistata vorrebbe davvero comprare una macchina nei prossimi 12 mesi, nuova o usata. Ma spesso l’intenzione resta tale.
Tanti infatti sono i dubbi:
- una buona parte delle persone che vorrebbero cambiare auto non sa che modello acquistare, non riesce a capire quale possa essere la soluzione migliore per la propria famiglia e per le proprie esigenze;
- 3 intervistati su 10 non sanno distinguere tra le motorizzazioni ibride: mild, full e plug-in;
- la metà ha solo una vaga idea della differenza che c’è tra le diverse motorizzazioni ibride;
- solo il 21%, 1 su 5 le sa distinguere.
La situazione non è cambiata molto rispetto a 3 anni fa.
L’auto elettrica è la meno ambita in Italia
La motorizzazione che convince meno oggi in Italia è la full electric. Le BEV infatti continuano a mantenere due grossi limiti nel percepito del consumatore: il primo è economico e il secondo è legato alla ricarica. Due fattori di cui abbiamo parlato fino allo sfinimento.
In poche parole le auto elettriche per i consumatori italiani costano ancora troppo, i prezzi di listino sono alti per le famiglie medie del Bel Paese. E inoltre c’è l’ansia della ricarica, visto che la rete di stazioni di rifornimento di energia non è ancora così sviluppata e capillare nel sul territorio nazionale.
E il concessionario in questo contesto che cosa rappresenta per il consumatore? Il concessionario assume oggi una valenza sempre più importante. Per il 49% degli italiani, andando presso un concessionario, ci si aspetta innanzi tutto di trovare l’auto, per poterla toccare, provare, conoscere. E poi anche di ricevere una consulenza adeguata per fare la scelta migliore, per capire quale auto e quale motorizzazione risponde alle esigenze e alle abitudini familiari.