Gonow, curiosità e storia della Casa automobilistica cinese

Gonow è stato un marchio cinese di passaggio nei confini europei. Seppur abbia seriamente perseguito l'espansione mondiale, è stato un tentativo fallimentare

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Fondato il 27 settembre 2003, il marchio Gonow appartiene al gruppo Zhejiang Gonow Auto Co LTD e detiene la sede a Tizhou City nel distretto di Luqiao nel Zhejiang, in Cina. Il Costruttore si è fin da subito distinto nella creazione di pick-up, SUV, minivan e minitruck. Tuttavia per provare a soddisfare le esigenze di un vasta bacino di pubblico, malgrado la serrata opposizioni della rivali, l’azienda ha creato pure delle citycar e berline.

Ogni singolo prodotto è stato realizzato facendo molta attenzione alla qualità complessiva. Perché la filosofia del brand prevede sì di tenere sotto controllo i prezzi di listino, a fronte, però, di adeguate garanzie sul versante estetico, tecnologico e meccanico. I designer e i tecnici si sono prodigati alla costante ricerca di accessibilità e convenienza, in modo da andare incontro ai bisogni di un nutrito stuolo di clienti. L’ottimo rapporto qualità-prezzo delle vetture le è valsa l’attenzione e il continuo sostegno di una vasta schiera di guidatori locali. L’acquisizione di un’esperienza via via maggiore ha permesso a Gonow di collaborare con diverse Case automobilistiche, tra cui: Fiat, Honda, Toyota e Mitsubishi.

L’intesa assieme a GAC

Una data cruciale è stata quella dell’aprile 2010, anno in cui Gonow Auto ha siglato un’intesa insieme al conglomerato GAC (Guangzhou Automobile Group). Il successo sempre più dirompente ha spinto l’azienda a creare una sua rappresentante al fine di riscuotere una minima notorietà all’estero. Infatti, nel 2008 è nato la GAC Gonow Europa, il risultato di anni di duro lavoro sul campo.

L’appoggio di GAC si è rivelato determinante nell’espansione internazionale, con attenzione ai desideri dei conducenti, manifestata attraverso modelli studiati ad hoc per il mercato del Vecchio Continente, tipo quelli presentati al motor show (GA200S, GA22, SUV GS2 e 6×6), adatte alle esigenze della massa. Si nota come con tutti gli esemplari della compagnia orientale l’intenzione sia stata di andare incontro alla domanda reale, ma, al tempo stesso, di rivolgersi a un certo target  di esprimere status symbol di livello.

Un esempio è dato dalla Gonow Gx6, crossover dotato di Ecomode e di una meccanica analoga a quella della Mitsubishi Pajero. Tuttavia, non ha riscosso dei numeri interessanti, inferiore agli standard tipicamente europei, sia in merito alla prestanza sia alla cura riposti nei dettagli. Delle lacune ree di mettere in ombra le qualità, soprattutto costituite dalle performance 4×4 e il generoso spazio interno del quale usufruire. Più che per il nostro mercato, è apparsa adatta a quello cinese.

Il flop e l’addio all’Europa

La GA200 è stata pensata guardando agli amanti dell’enduro e delle due ruote, provvista di interni in pelle o ecopelle, aria condizionata, autoradio con uno schermo da 7″, lettore dvd, divx, mp3, cd, sensori di parcheggio, pedane esterne e tanto altro. Su richiesta il produttore ha permesso di disporre la doppia alimentazione (GPL ed Ecomode), previo sovrapprezzo aggiungere circa 1500 euro.

Sotto il cofano un Mitsubishi 124 CV, mentre un serbatoio da 57 litri, abbinato all’Ecomode, ha portato a 70 litri la capacità di carburante utilizzabile. Le deludenti performance realizzate hanno, alla fine, spinto Gonow all’addio definitivo all’Europa, rivelandosi una semplice meteora.