A giugno, l’industria automobilistica italiana ha assistito a un interessante sviluppo nel settore delle immatricolazioni, con particolare attenzione ai veicoli elettrici. Inoltre, un importante incontro tra i rappresentanti dell’industria e il Governo ha portato all’introduzione di nuovi incentivi per stimolare l’adozione di veicoli a basse emissioni. Vediamo quali sono stati gli ultimi sviluppi in questo settore in continua evoluzione attraverso le parole del Presidente Unrae, Michele Crisci nell’intervista in esclusiva per Virgilio Motori.
Il Governo ha riconosciuto l’importanza di promuovere la transizione verso la mobilità sostenibile e ha recentemente annunciato una serie di incentivi per incoraggiare l’acquisto di veicoli elettrici. Tali misure includono sgravi fiscali, agevolazioni nell’accesso alle zone a traffico limitato e la creazione di infrastrutture di ricarica sempre più diffuse sul territorio nazionale. L’obiettivo principale è quello di ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Poco se ne parla però e il parco auto italiano rimane ancora il fanalino di coda in fatto di svecchiamento.
In questo contesto, Unrae ha dichiarato che a maggio, decimo mese consecutivo di crescita per il mercato dell’auto in Europa, si sono registrate 1.121.644 immatricolazioni (+18,2% vs 948.815 di maggio 2022). Nei primi cinque mesi il saldo positivo sale a +17,4% con 5.323.630 immatricolazioni, rispetto a 4.534.805 di gennaio-maggio 2022.
Nella crescita generale di maggio l’Italia mostra la percentuale più alta (+23,1%), seguita da Germania (+19,2%), Regno Unito (+16,7%), Francia (+14,8%), Spagna (+8,3%). La Spagna invece è prima nel computo dei cinque mesi (+26,9%) e l’Italia seconda (+26,1%), seguite da Regno Unito (+16,8%), Francia (+16,3%), Germania (+10,2%). In quanto a numero di immatricolazioni, tra i cinque maggiori mercati l’Italia copre il secondo posto a maggio e il terzo nei cinque mesi.
Il nostro Paese resta, invece, ancora all’ultimo posto per le auto “con la spina” (ECV) anche se, a maggio, la sua quota sale rispetto ad aprile di circa un punto all’8,8%, di cui 4,1% per le BEV e 4,7% per le PHEV. In questo campo il divario è ancora ampio rispetto alla Germania (BEV 17,3%, PHEV in forte calo al 5,6% per l’esclusione di questa categoria dagli incentivi da gennaio); Francia (BEV 15,6%, PHEV 8,7%); Regno Unito (BEV 16,9%, PHEV 6,2%), Spagna (BEV 4,8%, PHEV 6,5%). Anche nei cinque mesi l’Italia figura ultima con una quota BEV al 3,7% e PHEV al 4,5%, rispetto alla Germania con BEV 15,0% e PHEV 5,7%; alla Francia BEV 15,0% e PHEV 8,6%; al Regno Unito BEV 15,7% e PHEV 6,4%; e alla Spagna BEV 4,6% e PHEV 6,2%.
Tuttavia, nonostante la crescente popolarità dei veicoli elettrici, i tradizionali ancora dominano il mercato delle immatricolazioni. I veicoli a benzina e diesel mantengono una larga fetta di mercato, grazie alla loro diffusa rete di distribuzione e alla familiarità che i consumatori hanno con questa tecnologia consolidata. Molti automobilisti si sentono ancora incerti riguardo all’autonomia dei veicoli elettrici e alla disponibilità di infrastrutture di ricarica, fattori che possono influenzare la scelta di acquisto.
L’incontro tra i rappresentanti dell’industria automobilistica e il Governo diventa sempre più importante, oramai fondamentale. E’ necessario un dialogo fra le parti e divulgare l’importanza di sviluppare ulteriormente la rete di punti di ricarica, garantendo una copertura capillare sull’intero territorio italiano e di incentivare la produzione di veicoli elettrici, promuovendo la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie che consentano di migliorare l’autonomia e la capacità di ricarica dei veicoli.
Un invito al Governo, che ora si dovrebbe sempre più impegnare a sostenere queste iniziative, riconoscendo il ruolo cruciale dell’industria automobilistica nella transizione verso la mobilità sostenibile. Sono stati stanziati fondi per progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle energie pulite, allo scopo di accelerare l’innovazione e garantire che l’Italia rimanga competitiva nel mercato globale dell’automotive. Ma sarà sufficiente a gestire la transizione da leader del settore? Sentite cosa ci ha raccontato Crisci nella video intervista.