Mercato auto in Europa: l’analisi di Unrae

L'UNRAE preoccupata per la posizione dell'Italia nel mercato automobilistico europeo e sottolinea l'urgenza di interventi mirati per l'elettrificazione.

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Serena Cappelletti

Giornalista e Automotive Specialist

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi tv, PR specializzata, sempre nel settore dell'Automotive. L'ultima esperienza l’ha vista responsabile della comunicazione dell'Autodromo Nazionale Monza. Interviste esclusive, prove auto e un nuovo format video: Serena è il volto [e la voce] di Virgilio Motori.

L’industria automobilistica europea sta attraversando un periodo di significativa crescita, evidenziando un aumento costante delle immatricolazioni negli ultimi mesi. I dati di ottobre 2023 mostrano un incremento del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando 1.039.253 immatricolazioni rispetto alle 911.132 unità di ottobre 2022. Questo trend positivo si riflette anche nei primi dieci mesi dell’anno, con un saldo che evidenzia un aumento del 16,7% rispetto allo stesso periodo nel 2022.

Le auto elettriche in Italia

Sebbene l’Europa stia segnando un progresso nell’industria automobilistica, l’Italia si colloca al quarto posto tra i cinque principali mercati in termini di immatricolazioni, sia nel mese di ottobre che nei dieci mesi considerati. Ciò solleva preoccupazioni particolari riguardo alla penetrazione delle auto elettriche sul mercato italiano, che rimane inferiore rispetto ad altri Paesi europei.

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) esprime inquietudine riguardo a questa situazione. Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, sottolinea al Forum Automotive 2023 la necessità urgente di un piano chiaro da parte del Governo italiano per affrontare la transizione energetica nel settore automobilistico.

Crisci mette in luce diversi fattori che impediscono una maggiore penetrazione delle auto elettriche in Italia, tra cui la necessità di correggere gli attuali schemi degli incentivi, che al momento non stanno producendo gli effetti desiderati. Il rischio che il 2024 inizi senza modifiche significative allo schema attuale degli incentivi è concreto.

Inoltre, si evidenzia come l’auto aziendale e il suo trattamento fiscale rivestano un ruolo cruciale nel processo di transizione verso l’auto elettrica in Italia. Il Presidente UNRAE sottolinea l’importanza di non sprecare l’opportunità offerta dalla delega fiscale e propone una serie di interventi fiscali, tra cui la rimodulazione delle aliquote di detraibilità dell’IVA e la riduzione del periodo di ammortamento, per favorire l’adozione di veicoli a basse emissioni.

Parallelamente, l’UNRAE ribadisce l’importanza dello sviluppo delle infrastrutture di ricarica, inclusa quella per l’idrogeno, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per formulare proposte per le infrastrutture di ricarica pubbliche sulle superstrade e le strade extraurbane.

Nel contesto attuale, l’UNRAE esprime disaccordo riguardo alla convocazione del Tavolo sviluppo automotive senza coinvolgere i costruttori non italiani, che rappresentano la maggior parte del mercato e hanno una competenza significativa sia sul fronte della domanda che della produzione.

Michele Crisci conclude sottolineando che la perdita della leadership nell’industria automobilistica italiana non è imputabile solamente all’elettrificazione o alla concorrenza estera, ma anche a una deindustrializzazione. È necessario concentrarsi su interventi mirati per accelerare la riconversione industriale senza confondere il sostegno all’offerta con quello alla domanda.

In definitiva, l’Italia affronta sfide cruciali nel settore automobilistico, richiedendo un impegno coordinato da parte del governo, dei produttori e delle istituzioni per affrontare efficacemente la transizione verso veicoli a basse emissioni e promuovere la crescita sostenibile del mercato automobilistico nel paese.