“L’auto migliore del mondo”. Se queste parole le avesse pronunciate uno qualunque, le avremmo archiviate come propaganda ben confezionata, magari detta con un sorriso, ma a dirle è stato Jeremy Clarkson, un’istituzione nel mondo delle quattro ruote. Volto storico di Top Gear, una delle trasmissioni automobilistiche più seguite di sempre, il giornalista ha costruito la propria reputazione sull’onestà brutale, sul sarcasmo, e su un gusto preciso per le vetture di valore. È lo stesso che ha scatenato tempeste mediatiche contro le elettriche – che continua a mettere nella “black-list” – ed è lo stesso che, nel 1996, dopo aver provato per la prima volta la Ferrari F355 GTS, pronunciò quella frase senza esitazioni, .
Indice
La migliore del mondo
Sul set del programma Unleashed on Cars, Clarkson mise mano al volante della F355: bastarono pochi chilometri per lasciarsi conquistare dal rombo pieno del V8 aspirato da 3.5 litri. Tutto nella macchina sembrava rispondere alla perfezione e, a differenza delle supercar dell’epoca, spesso brutali e isteriche, la F355 aveva un altro tono, una belva controllata, capace di emozionare senza aggredire, di tenere alta la tensione evitando di annullare il conducente.
Clarkson ne ordinò una, su misura, a Maranello Sales di Egham, una delle concessionarie Ferrari più conosciute del Regno Unito. La volle in versione GTS, con tetto Targa removibile, verniciata in Rosso Corsa, interni in pelle Crema chiara, tappetini rossi a contrasto. I sedili sportivi con inserti rossi erano montati già in fabbrica, così come il componente attualmente più raro e prezioso: il cambio manuale a sei marce, uno di quelli che Maranello ha ormai abbandonato.
Quella F355 apparve in servizi video, speciali televisivi, rubriche scritte. Finì su Clarkson’s Car Years, nel Sunday Times – testata con cui collabora ancora oggi – e persino in copertina su Hot 100. Divenne un oggetto noto, spinta dal modo distintivo in cui Clarkson la raccontava, quasi meccanicamente poetico. Per lui, la F355 (appartenuta, in versione spider, anche a Maradona) rappresentava la forma pura della supercar, perciò la conservò con una cura quasi maniacale, insieme alla documentazione originale. Ma dopo quattro anni decise di cederla, inserendola in un concorso del Sunday Times e a quel punto la vettura cambiò due proprietari, fino a passare – nel 2013 – nelle mani dell’ultimo venditore.
La quotazione
Finita all’asta da RM Sotheby’s, il prezzo finale è coperto dal segreto, d’altro canto la stima iniziale ammontava tra i 210.000 e i 227.000 euro, comprensibili, anche solo per gli appena 24.000 km percorsi in quasi trent’anni. E oggi, mentre quella vettura prende la strada verso un nuovo garage, resta in circolazione un’idea. In un mondo in cui le supercar tendono a somigliarsi, dove l’elettrico si allunga come un’ombra silenziosa, la F355 GTS continua a ruggire, una voce meccanica fuori dal coro. Clarkson stesso lo ha ripetuto: “Le auto elettriche faranno la fine dei diesel. Ci annoieremo a morte”. E allora la Ferrari F355, con il suo cambio manuale, elegantissima nelle linee e mossa da un V8 a 8.250 giri, fa vibrare i nostalgici. Un pezzo di resistenza culturale, testimonianza vivente di cosa fosse — e cosa potrebbe ancora essere — la passione vera per la guida.