Bene, ma non benissimo! Soprattutto agli inizi, quando ancora dobbiamo conseguire la patente, esistono delle manovre che ci mandano in crisi, come la retromarcia. Assumervi la giusta confidenza richiede tempo e dedizione, ma alla fine la perseveranza premia. O, almeno, così è, in teoria, dato il conseguimento dell’ambita licenza di guida. Purtroppo, però, riprendendo un noto adagio, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il protagonista del filmato lascia a desiderare in termini di talento al volante.
Le immagini diffuse in rete hanno provocato l’ilarità degli internauti, pronti a mettere nel mirino il povero malcapitato di turno. Sebbene l’identità rimanga “top secret”, il video ne smaschera le falle. Al posto suo, ci concederemmo qualche lezione extra, una sorta di ripasso, per maturare dimestichezza. Indaffarato nella retromarcia, sembra un pesce fuor d’acqua.
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L’emozione gioca cattiva scherzi
Coi nervi a fior di pelle, l’operazione lo mette a dura prova. Chissà a cosa avrà pensato in quei frangenti. Di diventare una pseudo-star sui social? Ne dubitiamo. A nessuno piace essere messo alla berlina, sentirsi oggetto di critiche, manco l’intero popolo del web fosse pieno di esperti, dediti a illuminare attraverso le loro “perle di saggezza”.
La scena portata all’attenzione degli utenti dura giusto pochi secondi, sintomatici circa il disagio percepito dal guidatore. La nota dolente consiste nella frizione di un modello mitico, fuoriclasse delle vendite nella nostra penisola, ossia la Fiat Panda. Ad avviso della community, la colpa del pasticcio è solo del proprietario. Che, mentre tenta di uscire dal vialetto, mostra non poche difficoltà, davanti agli occhi dei vicini, che, invece di aiutarlo, estraggono il proprio telefonino dalle tasche, pregustando già una pioggia di visualizzazioni e like sui social.
In effetti, i numeri sono presto schizzati alle stelle, tuttavia lascia perplesso l’atteggiamento. In un’epoca dove, spesso, se non appari, vieni ignorato, chi era dietro la macchina da presa poteva rendersi utile, anziché ridere sulle sventure altrui. A onor del vero, qualcuno pare dare delle indicazioni, difficilmente identificabile date la qualità piuttosto scarsa del filmato.
Comunque, nell’osservare bene l’episodio notiamo due elementi sfavorevoli: il sentiero accidentato e la scarsa trazione della Panda. Per quanto le si possa essere affezionati, costituendo un fiore all’occhiello della produzione italiana, una serie di dettagli ci lascia supporre sia parecchio malandato. Il tempo, del resto, passa per chiunque e il deterioramento fa parte del processo naturale delle cose.
Un banco di prova impegnativo
La retromarcia è un banco di prova impegnativo, che pretende esercizio e concentrazione. Negli ultimi anni anche i modelli di bassa fascia hanno cominciato a integrare tecnologie ausiliarie avanzate, tra cui le telecamere e il segnale sonoro di avviso di ostacoli.
L’Unione Europea dà delle precise direttive in proposito, obbligando le Case a implementare dispositivi sofisticati, al fine di aumentare la sicurezza e facilitare le manovre. Tuttavia, manca il meccanismo di retroattività e la Panda in questione, beh, ha una lunga carriera alle spalle. E il fumo che si solleva conferma lo sforzo immane che le è toccato sostenere: una fatica degna di Ercole.