Crash test auto: come si fanno e cosa controllano

I risultati dei crash test auto influenzano le decisioni di acquisto e sono essenziali per le normative governative che regolano la sicurezza dei veicoli

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 22 Giugno 2024 19:23

Il crash test auto consiste in una serie di prove distruttive che simulano gli impatti reali che possono verificarsi sulle strade di tutto il mondo. Questi test determinano la sicurezza dei veicoli e forniscono anche dati preziosi che guidano i miglioramenti nella progettazione e nella tecnologia automobilistica. Sottoponendo i veicoli a queste prove, i produttori possono identificare i punti deboli e implementare misure per migliorare la sicurezza.

Come funziona il crash test dell’urto frontale disassato

L’urto frontale disassato è la prova dei crash test che valuta la resistenza e la sicurezza delle vetture. Introdotto per la prima volta nel 1997 e successivamente aggiornato nel 2015, simula un tipo di collisione molto comune sulle strade: l’impatto frontale parziale tra due veicoli.

L’urto frontale disassato, o offset frontal crash test, è progettato per simulare una collisione tra due auto che viaggiano a velocità moderate, spesso intorno ai 50 km/h, con solo una parte del frontale coinvolta. Questo tipo di incidente, in cui le vetture si sfiorano frontalmente, è una situazione reale e comune, dove solo una porzione della larghezza del veicolo viene impattata. Nel crash test, l’auto viene lanciata contro una barriera deformabile che copre solo il 40% della sua larghezza frontale a una velocità di 64 km/h, replicando l’effetto di due veicoli che si scontrano frontalmente con un angolo sfalsato.

Durante il crash test dell’urto frontale disassato, l’autovettura è equipaggiata con manichini di prova: due adulti seduti sui sedili anteriori e due bambini, sistemati nei loro seggiolini sul sedile posteriore. Questa configurazione permette di analizzare l’effetto dell’impatto sia sugli occupanti adulti che sui bambini e offre una valutazione completa della protezione offerta dal veicolo.

Il test simula realisticamente la dinamica di una collisione frontale parziale, dove la struttura del veicolo è messa alla prova per verificare la sua capacità di assorbire e distribuire l’energia dell’impatto. La barriera deformabile rappresenta l’altra vettura coinvolta nell’incidente, permettendo di osservare come la parte anteriore del veicolo testato risponde all’urto.

Il crash test dell’urto frontale a tutta larghezza

Il crash test dell’urto frontale a tutta larghezza simula un incidente in cui l’intera facciata del veicolo colpisce una barriera rigida. Questo test è progettato per replicare una collisione ad alta decelerazione, comune negli incidenti a velocità moderate, dove il veicolo viene fatto impattare contro una barriera fissa alla velocità di 50 km/h. L’obiettivo è valutare la capacità del veicolo di proteggere gli occupanti, soprattutto in considerazione delle lesioni potenzialmente gravi che possono verificarsi al torace dei passeggeri più vulnerabili, come donne e bambini.

Per condurre questo crash test auto, la vettura viene lanciata contro una barriera rigida che rappresenta un ostacolo immobile. Nel test vengono utilizzati due manichini donna di piccola corporatura: uno posizionato sul sedile del conducente e l’altro sul sedile posteriore. Questa configurazione è scelta per valutare l’efficacia dei sistemi di ritenuta nel proteggere occupanti di diverse dimensioni e per trovare un equilibrio tra la rigidità necessaria per la protezione in collisioni ad alta velocità e la flessibilità richiesta per minimizzare le lesioni in scenari a decelerazione più bassa.

L’importanza di questo test va cercata nella sua capacità di fornire un’analisi completa delle forze che agiscono sul veicolo e sugli occupanti durante un impatto frontale totale. Questo tipo di collisione è pericoloso perché coinvolge l’intera larghezza del veicolo e mette alla prova la sua struttura frontale in modo uniforme.

Cosa simula il crash test dell’impatto laterale

Il crash test dell’impatto laterale simula una collisione tra due veicoli dove uno colpisce l’altro sulla fiancata. Questo tipo di impatto è pericoloso perché le strutture laterali del veicolo offrono meno spazio per assorbire l’energia dell’urto rispetto alla parte frontale. Durante il test, una barriera mobile deformabile viene lanciata perpendicolarmente contro il lato del veicolo a una velocità di 50 km/h. Questo scenario è scelto per replicare una collisione comune che può avvenire in situazioni di traffico urbano o agli incroci.

Nel crash test laterale, il veicolo è equipaggiato con un manichino uomo posizionato sul sedile del conducente e manichini bambini sui sedili posteriori, assicurati nei loro seggiolini. Questa configurazione permette di valutare come l’impatto laterale influisce sugli occupanti di diverse dimensioni e posizioni all’interno dell’abitacolo. La barriera mobile utilizzata nel test è progettata per deformarsi, simulando il comportamento di un veicolo reale durante una collisione.

L’obiettivo principale del test è valutare la protezione offerta dalle strutture laterali e dai sistemi di sicurezza passiva del veicolo, come gli airbag laterali e le barre di protezione integrate nelle portiere. Le lesioni più comuni da impatti laterali includono danni al capo e al torace, aree particolarmente vulnerabili data la limitata distanza tra il lato del veicolo e gli occupanti.

C’è anche il crash test del palo

Il crash test del palo, introdotto da Euro NCAP nel 2001 e aggiornato nel 2015, è progettato per simulare l’impatto laterale di un veicolo contro un ostacolo stretto e rigido, come un palo o un albero. In questo test, la vettura viene lanciata lateralmente contro un palo rigido alla velocità di 32 km/h. L’angolo dell’impatto può variare, inizialmente perpendicolare e, dal 2015, leggermente inclinato per riflettere meglio le dinamiche reali di tali incidenti.

Durante il crash test auto dell’impatto contro il palo, viene utilizzato un manichino uomo posizionato sul sedile del conducente per analizzare gli effetti dell’urto. Il veicolo viene orientato lateralmente rispetto alla direzione del movimento e lanciato contro il palo, simulando così uno scenario di impatto diretto e stretto. Questo tipo di collisione pone estrema pressione sulle strutture laterali del veicolo.

Il test valuta come il veicolo riesce ad assorbire l’energia dell’impatto in un’area così limitata. Le lesioni più comuni in questi incidenti includono danni al capo e al torace, poiché la deformazione laterale può essere rilevante, riducendo lo spazio di sopravvivenza all’interno dell’abitacolo.

La simulazione del colpo di frusta

Il crash test del colpo di frusta simula l’impatto di un tamponamento sul corpo di una persona seduta nel veicolo colpito. In particolare, il test si concentra sulla distorsione improvvisa e spesso eccessiva della colonna vertebrale, che può causare il cosiddetto colpo di frusta. Sebbene raramente fatale, il colpo di frusta ha un impatto sia a livello personale che sociale.

A differenza di altri crash test auto, per il test del colpo di frusta non viene utilizzato l’intero veicolo. Invece, solo i sedili e i poggiatesta vengono posizionati su una slitta apposita, con un manichino seduto sopra. Questo setup è progettato per riprodurre le condizioni di un vero tamponamento. Durante il test, vengono eseguite tre prove dinamiche, ciascuna rappresentativa di una diversa intensità di forza d’urto che può causare lesioni. Le prove analizzano come le proporzioni geometriche dei poggiatesta, sia anteriori sia posteriori, influenzino la protezione del collo e della colonna vertebrale.

Focus anche sui sistemi di frenata autonoma d’emergenza

La frenata autonoma d’emergenza, o AEB, è un sistema di sicurezza avanzato che utilizza sensori e radar per monitorare la strada davanti al veicolo. Quando il sistema rileva una possibile collisione con un altro veicolo, un pedone o un ostacolo, interviene frenando automaticamente per evitare l’incidente o ridurne la gravità. Questo tipo di tecnologia è utile in situazioni di traffico urbano, dove gli impatti a bassa velocità sono frequenti.

Il test dei sistemi AEB è progettato per valutare l’efficacia e l’affidabilità di questi dispositivi di sicurezza in una varietà di scenari di collisione. Durante il crash test auto, il veicolo viene lanciato verso un veicolo target, comunemente noto come dummy, a velocità variabili tra 10 e 50 km/h. Questi test includono tre scenari:

  • allineamento frontale: il veicolo testato si dirige direttamente verso il target, simulando una situazione in cui il veicolo deve frenare per evitare un impatto diretto;
  • sfalsamento laterale a sinistra: il veicolo testato è leggermente spostato a sinistra rispetto al target;
  • sfalsamento laterale a destra: simile allo scenario precedente, ma con il veicolo testato spostato a destra rispetto al target.