Basta pronunciare il nome Ford Mustang per evocare subito uno scenario fatto di libertà, deserti da attraversare e voglia di avventura. Ford Mustang è molto di più di una potente auto dalla linea inconfondibile e intrigante, è un mondo di velocità e passione che ha fatto la storia delle muscle car americane portandone il mito anche qui in Italia e in Europa.
Ma come è stato scelto il nome Mustang e cosa si riferisce? Partiamo per questa cavalcata che ripercorre i retroscena del suo nome e le curiosità dietro a questa storica vettura, che continua la sua corsa nella versione elettrica moderna, la Mustang Mach-E.
Indice
Alle origini della Ford Mustang
La storia della Ford Mustang nasce negli anni ’60 con l’idea del manager Lee Iacocca, Vicepresidente e Direttore Generale della Ford, di realizzare un’auto rivolta ai nati dopo la Seconda Guerra Mondiale, la generazione dei cosiddetti “Baby Boomers”, che avesse dei costi di produzione contenuti, con delle linee sportive e che fosse indirizzato ad un pubblico giovane.
Per risparmiare, si decise allora di utilizzare delle componenti di altri modelli fino alla realizzazione, nel 1961, del primo prototipo dal nome “Ford Mustang Cougar”, proposto da un team di progettisti composto da Dave Ash, Gale Halderman e Charlie Phaneuf sotto la supervisione di Joe Oros. Per un po’ di tempo i due nomi si accavallarono fino alla realizzazione nel 1963 della Ford Mustang Concept II. Lo stemma, che recava prima una pantera per il nome Cougar, venne quindi sostituito da un cavallo al galoppo, con la testa rivolta verso sinistra a simboleggiare la velocità e lo scatto dell’automobile.
Il lancio ufficiale avvenne nel 1964 con un successo immediato: ben 20.000 ordini solo nel primo giorno di vendita al pubblico. Ancora oggi, nelle sue varie versioni e restyling, Ford Mustang è uno dei modelli più iconici di casa Ford e una della muscle car americane più apprezzate al mondo. Ma perché proprio il nome Mustang? Scopriamone di più.
La scelta del nome
Come visto, la prima idea per il nome da dare a questo modello sportivo e ruggente è stato Cougar e lo stemma di questa divisione rappresentava una pantera in corsa ma, non convinti della scelta, venne stilata una lista di possibili animali, tra i quali appunto il cavallo Mustang.
Il nome Mustang, una razza di cavallo selvatico del Nord America, deriva da quello per indicare i primi esemplari, portati dagli spagnoli nel Cinquecento, che sbarcarono in Messico e caratterizzati da un carattere indomito. Il nome dovrebbe quindi derivare da due termini di origine spagnola: “mestengo” o “mesteño” e “mostrenco“. Il primo temine indicava forse dei capi di bestiame senza guida oppure appartenenti all’Onorato Consiglio della Mesta, un gruppo di allevatori ovini originari di Castiglia del XIII secolo. “Mesta” deriverebbe dal latino “animalia mixta” ad indicare degli animali misti o di sangue misto. Il termine “mostrenco” potrebbe invece derivare dal latino “monstrare”.
Così vennero definiti questi cavalli semi selvaggi o “inselvatichiti”, non domati, liberi quindi di correre, indomiti che saranno protagonisti di tanti inseguimenti e cavalcate nel famoso Far West. Molto muscolosi e resistenti, scelti sia dagli indiani che dai cowboy, rappresentano la vita selvaggia e avventurosa di quel periodo e il nuovo modello di casa Ford esprimeva ed esprime tutt’ora queste caratteristiche: estrema potenza, estrema libertà ed estrema velocità. Il tutto racchiuso in linee iconiche, che hanno saputo evolversi nel tempo e conquistare tanti appassionati in tutto il mondo.
Anche in Italia, dove è stata commercializzata nel 2015 con la sesta edizione e da poco è arrivata anche l’ultima generazione, ha suscitato subito grande ammirazione e attesa, grazie alla sua lunga fama che la precedeva. Chi sceglie quest’auto, non la sceglie solo per il design o per il motore, ma abbraccia una filosofia di vita, una concezione di avventura, libertà e indipendenza. Esattamente come il simbolo scelto per lo stemma: un destriero lanciato al galoppo nelle sterminate praterie o nei deserti americani. Uno spirito libero e indomito espresso in un’auto possente e veloce.
Qualche curiosità dal mondo dello spettacolo
Una vettura così di successo con un impatto estetico così forte da conquistare al primo sguardo poteva rimanere estranea al mondo del cinema? Assolutamente no e, infatti, sono molte le apparizioni della muscle car americana nelle pellicole realizzate ad Hollywood. La prima risale al 1968 nel film “Bullitt” dove Steve McQueen guida una modello GT di colore verde; nel 1971 con il film “Agente 007-Una cascata di diamanti” è invece Sean Connery a guidare una Mach 1. Apparirà poi nei film “Rollercar – Sessanta secondi e vai”, “Sorvegliato speciale, “Fuori in 60 secondi”, “Fast and Furious” “Death Race”. Per non dimenticare “Io sono leggenda” del 2007 con Will Smith al volante di una Mustang Shelby GT-500 e “Drive” del 2011 con Ryan Gosling a bordo di una GT 5.0 coupè.
Anche il mondo musicale non resta a guardare e nel 1965, dopo il grande successo del lancio del primo modello, la Ford Mustang viene celebrata con la canzone rhythm and blues “Mustang Sally”, scritta da Mack Rice ed interpretata da nomi incredibili della musica come Wilson Pickett, Creedence Clearwater Revival, Buddy Guy e Los Lobos.