Truffa del casello, scoperto il “furbetto” che non pagava il pedaggio

Episodi come quella della truffa del casello hanno quasi dell’incredibile, ma purtroppo succedono realmente, almeno nel nostro Paese: la gente è disperata

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Gli italiani sono stremati, le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, con stipendi che ormai sono diventati bassissimi per sostenere i costi crescenti. In questo scenario chiaramente cresce la criminalità, e c’è chi le prova tutte anche solo per mettere in atto delle piccole truffe che gli consentono di racimolare qualche spiccio. È il caso della truffa del casello dell’autostrada, portata a termine proprio in Italia, precisamente in Toscana.

La recente scoperta

La situazione che sta vivendo la popolazione italiana in questo momento non è di certo buona, anzi. C’è un grande disagio, soprattutto a livello economico, dovuto a molteplici fattori: partiamo dal Covid e dal conseguente lockdown, che ha causato una perdita d’occupazione senza precedenti. Oltre a chi ha perso il lavoro, c’è chi è riuscito a mantenerlo, ma ancora arranca per riprendersi. E in più ci si sono messe ovviamente altre problematiche ad aggravare la situazione,

Come abbiamo detto in apertura, purtroppo negli ultimi anni le truffe in Italia sono in costante aumento, i cittadini sono disperati a causa del caro vita, e a volte fanno delle follie per non pagare quanto in realtà dovrebbero, in differenti ambiti. Purtroppo c’è anche chi raggira altri automobilisti, per riuscire a intascarsi somme di denaro indebite. Abbiamo visto l’esempio della truffa del lecca-lecca, variante “moderna” della truffa dello specchietto, che purtroppo conoscevamo già molto bene. La speranza è che questi furbetti vengano sempre scoperti, la raccomandazione è tenere sempre gli occhi aperti.

Troppe persone, a causa della crisi, non hanno più soldi e continuano a inventarsi modi per raggirare i sistemi di pagamento, risparmiando. Ci sono infiniti motivi per cui chi è costretto a viaggiare, soprattutto per lavoro, preferirebbe non versare la quota relativa al pedaggio una volta arrivato al casello autostradale, ma è naturalmente impossibile. Ebbene, in uno scenario così complesso, in cui la gente è disposta anche a truffare colossi della portata dei gestori della nostra rete autostradale, vediamo quali sono gli “imbrogli” che i furbetti riescono a mettere in atto per non pagare.

Che cosa faceva il furbetto dell’autostrada

Nei giorni scorsi, in Toscana, la Polizia Stradale di Siena è riuscita a scoprire il sistema ideato da un automobilista per riuscire a raggirare il casellante. Una vera e propria truffa, per la quale l’uomo è stato denunciato dalle Forze dell’Ordine. Il conducente viaggiava a bordo della sua auto, la Polizia ha scoperto che – per riuscire a truffare il sistema di pagamenti – aveva intuito che smagnetizzando il codice del biglietto di ingresso nell’autostrada, poteva almeno provare a pagare di meno.

Ebbene sì, ogni volta riusciva nel suo intento, senza alcun problema o ripensamento: pagava un pedaggio decisamente inferiore rispetto a quella realmente dovuta. Come si comportava al casello d’uscita? Una volta arrivato a destinazione, con il biglietto smagnetizzato era impossibile scoprire la stazione d’ingresso in autostrada, e così indicava al casellante quella più vicina possibile. Fortunatamente le Forze dell’Ordine hanno indagato e hanno scoperto la truffa, denunciando l’uomo che, una volta eseguiti i controlli, si è ritrovato a confessare quanto aveva architettato.