Tolti gli aiuti sulle vetture meno inquinanti (da 0 a 20 grammi di anidride carbonica al chilometro), gli incentivi auto 2024 rimangono disponibili. Non per questo, però, il Governo intende tergiversare. Fra circa due settimane, Adolfo Urso comincerà a gettare le basi dei prossimi sconti statali.
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Tavolo convocato
“Ho convocato il tavolo automotive per il prossimo 7 agosto e in quella sede faremo un consuntivo – ha dichiarato il ministro del Made in Italy, dell’assemblea di Federchimica-Assogasliquidi -, un primo consuntivo di successo del piano incentivi che abbiamo realizzato, perché le misure hanno tirato sia per quanto riguarda l’elettrico sia per quanto riguarda le altre tipologie di autovetture e hanno tirato bene anche e soprattutto a sostegno dei ceti a reddito più basso.
Faremo un consuntivo del piano incentivi e sulla base di questo presenteremo l’indirizzo dei prossimi piani incentivi che mi auguro possano essere di durata triennale per consentire una migliore programmazione nell’acquisto dell’auto da parte dei nostri cittadini consumatori”.
Resta da stabilire se i nuovi incentivi auto saranno sul consumo, come accade ora, oppure sulla produzione. La seconda ipotesi era stata lanciata da Urso negli scorsi mesi, qualora i risultati degli ecobonus non si fossero rivelati soddisfacenti.
Per stimolare il rinnovo del parco circolante, tra i più vecchi d’Europa, l’esecutivo potrebbe rivedere i meccanismi alla base. Di positivo nel 2024 c’è il boom delle domande inerenti ai veicoli elettrici. Gli incentivi fino a 13.000 euro, previa rottamazione di un vecchio modello e un reddito ISEE pari o inferiore a 30.000 euro, ha sortito gli effetti auspicati.
Nel corso dello stesso intervento Urso ha toccato pure un secondo argomento caldo: il possibile investimento di aziende cinesi in Italia. Uno scenario importante, poiché consentirebbe di creare nuovi posti di lavoro.
“Stiamo predisponendo, per quanto riguarda il mio ministero – ha precisato Urso -, un accordo con il Ministero dell’Industria della Tecnologia Cinese di cooperazione e di partnership industriali, soprattutto nei settori della tecnologia green e della mobilità elettrica come frutto della mia recente missione in Cina e che mi auguro possa essere finalizzato durante la missione del Premier Giorgia Meloni a Pechino”.
Il tempo ci dirà se i negoziati avranno dei riscontri positivi. Ai microfoni Urso ha predicato fiducia: “Io credo che la strada sia giusta, l’Italia può essere un paese attrattivo per quanto riguarda l’industria dell’auto, avendo un ecosistema estremamente competitivo e performante”.
L’apertura di Stellantis al dialogo
Intanto, in un’editoriale del Sole 24 Ore, il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, manda messaggi di apertura al dialogo con le istituzioni e gli stakeholders. “Stellantis è desiderosa di continuare a lavorare per costruire insieme il futuro ed è pronta a fare la sua parte nell’interesse dei nostri colleghi e delle nostre colleghe, dei nostri clienti, dei nostri partner e della società in generale. Ci auguriamo di continuare a dimostrare il nostro impegno per l’Italia con passione, responsabilità e professionalità.
L’estensione della produzione della Fiat Panda a Pomigliano fino al 2029, la produzione della 500 ibrida a Mirafiori e i 100 milioni di euro investiti per migliorare l’accessibilità della Fiat 500e con una batteria di nuova generazione sono ulteriori segnali – prosegue l’amministratore delegato -. E ancora: l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui Stellantis ha entrambe le piattaforme Stla Medium (Melfi) e Stla-Large (Cassino) per la produzione di veicoli multienergy di vari segmenti.
Infine, in tre anni, Stellantis ha versato 360 milioni di euro in premi ai dipendenti italiani e, con l’obiettivo di preparare il futuro, sta pianificando nuove assunzioni sia a Mirafiori sia ad Atessa, di cui informerà a breve i sindacati”.