Volkswagen, taglio sino a 15mila posti di lavoro

Volkswagen si prepara a tagliare 15 mila posti di lavoro: all'orizzonte potrebbero esserci anche chiusure di stabilimenti, persino in Germania (per la prima volta)

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Pubblicato: 18 Settembre 2024 07:30

Tempi duri per Volkswagen: il Gruppo tedesco deve fare i conti con un programma di elettrificazione che, nonostante i tanti investimenti, per il momento non sembra aver dato i frutti sperati. L’azienda può contare oggi su una rete di impianti di produzione enorme e su tantissimi dipendenti. All’orizzonte, però, potrebbe esserci un drastico programma di tagli al personale.

Sul tavolo, infatti, ci sarebbe la possibilità di oltre 15 mila licenziamenti con la chiusura di alcuni stabilimenti. Per la prima volta nella storia del Gruppo, inoltre, potrebbero arrivare chiusure anche tra i siti produttivi in Germania. All’orizzonte, quindi, c’è una vera e propria rivoluzione per Volkswagen che punterebbe a dare un taglio netto ai costi della sua attività per mantenere alta la competitività sul mercato, in particolare nel settore delle auto elettriche. Già da alcune settimane si parla di possibili chiusure per i siti produttivi Volkswagen.

Cosa sta succedendo

Il Gruppo Volkswagen non se la passa bene ed ha la necessità di ridurre i costi operativi per poter mantenere la competitività sul mercato, soprattutto nel confronto con i produttori cinesi sul mercato delle auto elettriche. Secondo gli analisti di Jefferies, come riportato anche da Bloomberg, Volkswagen potrebbe essere pronta a tagliare 15 mila posti di lavoro con la chiusura di alcuni stabilimenti (anche in Germania, per la prima volta nella sua storia). Volkswagen ha già preparato il terreno per i tagli andando a semplificare i licenziamenti.

Si tratta di uno scenario sorprendente ma comprensibile considerando le difficoltà dell’azienda, alle prese con massicci investimenti legati all’elettrificazione. Secondo gli analisti di Jefferies, inoltre, per la Casa “non esiste un piano B” oltre al taglio dei costi e, quindi, ai licenziamenti e alle chiusure degli stabilimenti. Per gestire queste operazioni, Volkswagen potrebbe accantonare, nel corso del prossimo trimestre, fino a 4 miliardi di euro (con la necessità di considerare fino a due annualità di stipendio come “costi di separazione” dai lavoratori licenziati).

Licenziamenti in arrivo

Per il momento, naturalmente, il Gruppo non ha fornito alcun commento sulla situazione e sulle stime degli analisti. Nei giorni scorsi, però, Volkswagen ha disdetto un accordo sindacale attivo da oltre 30 anni in Germania. Tale accordo garantiva i livelli occupazionali fino al 2029. Nel corso delle prossime settimane, sono previsti nuovi incontri con i sindacati.

Come sottolineato dagli analisti di Jefferies, in ogni caso, i sindacati non possono avviare scioperi se non per questioni legate ai salari. Di conseguenza, non dovrebbero esserci scioperi contro possibili chiusure di stabilimenti o licenziamenti. La questione potrebbe essere particolarmente grave. Il taglio ai costi dell’azienda, infatti, potrebbe essere enorme.

La riduzione della forza lavoro di migliaia di unità e la chiusura di interi stabilimenti sono interventi decisi e che potrebbero rivoluzionare il futuro del Gruppo. Il CEO di Volkswagen, Oliver Blume, potrebbe avviare i licenziamenti in autonomia, senza coinvolgere il Consiglio di sorveglianza, che fino ad oggi ha bloccato tutti i tentativi di un drastico taglio ai costi. Maggiori dettagli in merito potrebbero arrivare già nel corso delle prossime settimane, con l’annuncio dei risultati finanziari del terzo trimestre dell’anno in corso.