2.000 droni kamikaze contro l’Ucraina, la Russia prepara la più grande offensiva della guerra: cosa succederà

Possibile svolta nella guerra tra Russia e Ucraina: Mosca sta preparando un attacco simultaneo di 2.000 droni. Pace sempre più lontana

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La Russia starebbe preparando un’offensiva mai vista prima nei cieli dell’Ucraina. Duemila droni kamikaze potrebbero colpire contemporaneamente obiettivi strategici e civili. Una pioggia di fuoco in grado di mettere in ginocchio le difese aeree ucraine, già sotto pressione da mesi. A lanciare l’allarme è stato il generale Christian Freuding, capo del centro situazionale per l’Ucraina presso il Ministero della Difesa tedesco.

La Russia prepara 2.000 droni contro l’Ucraina

Secondo quanto riportato da ANSA il 20 luglio, la mossa sarebbe studiata per saturare e aggirare le difese di Kiev, innescando una nuova fase della guerra.

Il piano evidenziato da Freuding si basa su un rapporto costi-benefici devastante: ogni drone russo costerebbe tra i 30.000 e i 50.000 dollari, mentre un singolo missile di difesa aerea ucraino Patriot supera i 5 milioni.

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La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe essere vicina a una svolta

Un attacco simultaneo da 2.000 velivoli a pilotaggio remoto, anche se non tutti andassero a segno, metterebbe in crisi qualsiasi sistema antiaereo convenzionale. L’obiettivo russo sarebbe dunque quello di sopraffare le batterie difensive e forzare la resa tattica.

Attacchi alla UE come propaganda di guerra

Ma il fronte bellico non è solo militare. La Commissione Europea ha confermato che la mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen è stata spinta da operazioni informative russe.

A denunciarlo è stato Thomas Regnier, portavoce ufficiale della Commissione: i fact-checker indipendenti avrebbero identificato chiare tracce della propaganda del Cremlino dietro l’iniziativa, firmata da eurodeputati dell’estrema destra.

Già nei giorni scorsi, la stessa von der Leyen aveva denunciato in aula l’influenza russa dietro il tentativo di destabilizzazione, parlando di “amici di Putin” e “complottisti al servizio della disinformazione”.

La mozione, presentata dal romeno Gheorghe Piperea, è stata comunque respinta dall’Europarlamento lo scorso 10 luglio.

Trump, Putin e il futuro dei negoziati

Sul versante diplomatico, il dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin resta congelato in una dimensione ambigua.

Dopo una telefonata a inizio luglio, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato “toni pragmatici”, ma anche che non ci sono le condizioni per un incontro a breve.  L’Ucraina nel frattempo rilancia una nuova proposta di pace, ancora senza risposta da Mosca.

Intanto, sul campo, le truppe del Cremlino avanzano a piccoli gruppi, tentando di consolidare nuove postazioni, come confermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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