Alberto Stasi resta in semilibertà, la Cassazione respinge il ricorso dopo l'intervista a Le Iene
Alberto Stasi resta in semilibertà: la Cassazione respinge il ricorso della Procura, confermando la misura concessa ad aprile
La Cassazione ha respinto il ricorso della Procura Generale di Milano e quindi Alberto Stasi resta in semilibertà. Condannato per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007, l’ex studente bocconiano aveva ottenuto il beneficio ad aprile. La Procura contestava un’intervista concessa durante un permesso, ma la Corte Suprema ha confermato la decisione.
- Alberto Stasi, cosa ha deciso la Cassazione
- Il ricorso contro la semilibertà
- L'intervista di Stasi a "Le Iene"
Alberto Stasi, cosa ha deciso la Cassazione
Alberto Stasi resta quindi in regime di semilibertà, dopo che la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura Generale di Milano, che mirava ad annullare l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza risalente al 9 aprile scorso.
I giudici avevano concesso il beneficio a Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco.
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Alberto Stasi
La procura generale aveva poi impugnato la decisione, contestando in particolare un’intervista rilasciata da Stasi a “Le Iene”, andata in onda a fine marzo, durante un permesso per ricongiungimento familiare. Secondo l’accusa, quella concessione sarebbe stata violata.
Secondo quanto attestato dall’ex direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, non vi furono però infrazioni alle prescrizioni.
Il ricorso contro la semilibertà
Il ricorso puntava a ottenere un nuovo esame da parte del Tribunale di Sorveglianza di Milano, ma per la difesa di Stasi le motivazioni addotte erano infondate.
Sarebbe stato già noto, infatti, che durante il permesso l’uomo avrebbe avuto contatti con un giornalista. Per gli avvocati, dunque, il ricorso era giuridicamente inammissibile.
La semilibertà, più ampia rispetto al semplice permesso lavorativo, era stata concessa dai giudici presieduti da Anna Maria Oddone e Maria Paola Caffarena, e ufficializzata l’11 aprile. Con la pronuncia della Cassazione, ora la misura resta valida.
L’intervista di Stasi a “Le Iene”
Il desiderio di affermazione della “verità” per sé stesso e per Chiara Poggi, lo “tsunami di emozioni”: sono alcuni dei passaggi dell’intervista che Alberto Stasi aveva concesso a “Le Iene”.
Nonostante il carcere vissuto come una “malattia” improvvisa, e la sentenza definitiva percepita come un male inevitabile, Stasi sottolineava di continuare ad avere fiducia nella giustizia, affermando che l’innocenza presuppone non aver timore della verità.
Una vita con l’etichetta di “assassino” addosso, che ha il suo peso, ma che per l’uomo accusato del delitto di Garlasco non esclude la speranza. Grazie anche alla fede, Stasi spiegava di riuscire ancora a immaginare per sé una vita serena, con una famiglia e una quotidianità lontana dai riflettori.
