Caos in commissione parlamentare su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, consulente si dimette dopo una lite
Casi Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, lo scontro sulla convocazione di Accetti in Commissione parlamentare. Il consulente Pelizzaro si è dimesso
Nella Commissione parlamentare sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è esploso il primo scontro, legato alla possibilità di convocare Marco Accetti, figura controversa ma già prosciolta. La maggioranza è favorevole, nonostante il timore di dargli visibilità. Intanto il consulente Pelizzaro si è dimesso, pur adducendo motivazioni diverse e non ancora chiarite.
- Emanuela Orlandi e il ruolo di Marco Accetti
- Cosa è successo in Commissione parlamentare
- Come avverrebbe l'audizione di Accetti
- Le dimissioni di Pelizzaro
Emanuela Orlandi e il ruolo di Marco Accetti
A innescare la frattura in Commissione parlamentare sarebbe quindi la figura più controversa dell’intero caso Emanuela Orlandi, ovvero Marco Accetti, il 69enne fotografo romano già noto alle cronache.
Si tratta dell’unico soggetto, in oltre quattro decenni di indagini, ad aver dimostrato una presenza concreta nei momenti cruciali dei fatti del 1983. Ciononostante, la Procura lo ha prosciolto, chiudendo le indagini su di lui nel 2015.
Fonte foto: ANSA
La Commissione parlamentare ha vissuto la prima frattura da un anno a questa parte
Accetti è stato identificato dagli esperti come la voce dietro i nomi di “Mario“e dell’”Americano“, i misteriosi telefonisti di quel periodo, ed è la persona che nel 2013 ha consegnato il flauto riconosciuto dai familiari di Emanuela.
Cosa è successo in Commissione parlamentare
L’idea di convocare e dare voce pubblica ad Accetti ha diviso la Commissione, suscitando dubbi tra coloro che temono il rischio di amplificare teorie distorte, sospetti infondati o eventuali depistaggi.
Una parte del tavolo si è chiesta se non fosse più opportuno negargli la platea nazionale, in nome della delicatezza e della complessità del caso.
Nonostante ciò, all’interno del gruppo di lavoro composto da 12 esperti, la linea favorevole all’audizione ha avuto la meglio.
A opporsi con fermezza è rimasto quasi isolato Gian Paolo Pelizzaro, giornalista specializzato in terrorismo, da sempre contrario all’idea di interrogare l’ex indagato.
Come avverrebbe l’audizione di Accetti
La parola finale, tuttavia, spetterà non agli esperti, ma alla presidenza della Bicamerale, composta da Andrea De Priamo (FdI), insieme ai vicepresidenti Roberto Morassut (Pd) e Riccardo Marchetti (Lega).
L’orientamento attuale sarebbe quello di ascoltare il testimone più avanti, dopo gli altri convocati, e solo con risposte brevi e secche, limitate – dove possibile – a risposte affermative o negative, per contenere ogni possibile clamore mediatico.
Le dimissioni di Pelizzaro
“Sul caso Accetti rivendico la mia motivata intransigenza, ho espresso il mio parere in ben due relazioni. Ma i motivi delle mie dimissioni sono altri” ha affermato Pelizzaro, dopo il passo indietro e annunciando ulteriori chiarimenti a tempo debito.
Tuttavia, come riporta il Corriere della Sera, pur avendo lasciato l’incarico da consulente, Pelizzaro potrebbe restare operativo alla Camera, assumendo un nuovo incarico come assistente diretto del presidente Andrea De Priamo.
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