Chi furono gli assassini di Sergio Ramelli morto a Milano 50 anni fa, ucciso a colpi di chiavi inglesi
Sergio Ramelli morto a Milano 50 anni fa, l'omicidio e il processo: chi furono condannati per l'aggressione al militante di estrema destra
Milano ricorda l’omicidio di Sergio Ramelli. Diverse le iniziative per il cinquantesimo anniversario della morte dello studente e militante di estrema destra, aggredito il 13 marzo 1975 e morto oltre un mese dopo in ospedale, all’età di 18 anni. Ramelli venne aggredito, massacrato di botte e lasciato in fin di vita da alcuni militanti di una formazione della sinistra extraparlamentare, Avanguardia operaia.
- Sergio Ramelli morto a Milano 50 anni fa
- Chi furono gli assassini di Ramelli
- Ignazio La Russa avvocato al processo Ramelli
- Sergio Ramelli simbolo dell'estrema destra
Sergio Ramelli morto a Milano 50 anni fa
Sergio Ramelli era uno studente milanese di 18 anni e un militante della formazione di estrema destra Fronte della Gioventù, sezione studentesca del Movimento Sociale Italiano.
Il 13 marzo 1975, in pieni anni di piombo, venne aggredito in via Paladini, mentre stava rientrando a casa, da un gruppo di militanti della formazione di estrema sinistra Avanguardia Operaia.
Fonte foto: IPA
Ramelli venne massacrato di botte, preso a calci, pugni e colpi di chiave inglese. Morì in ospedale dopo oltre un mese in coma il 29 aprile 1975, pochi mesi prima del suo diciannovesimo compleanno.
Chi furono gli assassini di Ramelli
Per anni le indagini sull’omicidio non portarono a nulla, tra depistaggi, reticenze e difficoltà varie.
Furono le dichiarazioni di alcuni pentiti di Prima Linea a indirizzare le indagini sul gruppo milanese di Avanguardia Nazionale, che nel frattempo nel 1977 si era sciolto confluendo in Democrazia Proletaria.
Il processo per l’omicidio di Ramelli prese avvio nel 1987, a dodici anni di distanza. E si concluse con le condanne di Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari.
Condanne poi confermate in appello nel 1989 ma con una riduzione della pena, tra gli 11 e i 6 anni di carcere.
Gli imputati erano quasi tutti medici praticanti e tutti studenti universitari di Medicina a Milano all’epoca dei fatti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a colpire Ramelli furono Costa e Ferrari Bravo, mentre gli altri hanno ricoperto vari ruoli nell’aggressione, dai mandanti ai basisti e ai pali.
Ignazio La Russa avvocato al processo Ramelli
Tra i protagonisti del processo per l’omicidio di Sergio Ramelli ci fu anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Allora esponente del MSI e avvocato, La Russa era il legale di parte civile della famiglia Ramelli.
Al termine del processo d’appello nel 1989 non chiese il terzo grado di giudizio: “Non ricorreremo in Cassazione, siamo soddisfatti perché abbiamo avuto giustizia”.
Fonte foto: IPA
“Proprio partendo da questa sentenza si potrà avviare una definitiva pacificazione degli animi, ripensando criticamente le violenze che hanno avvelenato il passato”.
Sergio Ramelli simbolo dell’estrema destra
L’omicidio di Sergio Ramelli è stato uno dei tanti fatti di sangue che hanno segnato i cosiddetti anni di piombo, dalle stragi al rapimento di Aldo Moro, passando per i numerosi omicidi, le aggressioni e gli scontri di piazza tra militanti di destra e sinistra.
Un omicidio che a distanza di decenni continua ancora a dividere, con la figura dello studente ammazzato di botte per odio politico diventato un simbolo dell’estrema destra italiana.
Fonte foto: IPA
Che da anni nell’anniversario della sua morte lo ricordano radunandosi sul luogo dell’aggressione ed eseguendo il rito del “presente” con il saluto romano.
Manifestazione che si ripeterà anche oggi, martedì 29 aprile, per il 50esimo anniversario: previsto in serata un corteo organizzato dalle formazioni extraparlamentari di estrema destra.
