Chiara Tramontano parla del femminicidio della sorella Giulia, il video del monologo a Le Iene

Chiara Tramontano ricorda la sorella Giulia nel suo monologo a Le Iene: "Il femminicidio non riguarda solo chi muore, ma chi resta"

Pubblicato:

"Il femminicidio non riguarda solo chi muore, ma anche chi resta". È spezzata dal dolore e dalla rabbia Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, durante il suo monologo andato in onda a Le Iene nel quale non si è limitata a ricordare soltanto la barbarie compiuta da Alessandro Impagnatiello. Chiara Tramontano ha sottolineato ciò che resta dopo che una vita viene spezzata ingiustamente e il suo percorso, che le ha fatto capire come sia stato importante trasformare quel dolore in parole.

Il monologo di Chiara Tramontano a Le Iene

Le gambe unite, l’espressione di chi digrigna i denti per trattenere l’emozione e la rabbia, lo sguardo fermo di chi sa benissimo cosa dire. Così Chiara Tramontano si è presentata sul palco de Le Iene in occasione della puntata andata in onda martedì 6 maggio, quasi due anni dopo il brutale femminicidio della sorella.

Sin dalle prime battute Chiara Tramontano ha affermato che quella non era l’occasione per raccontare la storia della sorella, bensì per ricordare che "dietro ogni vittima c’è una famiglia".

E dietro ogni famiglia, a loro volta, "ci sono vite che continuano a cercare un senso nel caos". Ancora oggi Chiara si sveglia e si chiede "se sia successo davvero". "La mia Giulia non aveva paura", racconta, ritornando a quel "giorno qualunque" in cui improvvisamente la vita della sorella e del futuro nipote Thiago sono state spezzate da Alessandro Impagnatiello.

Il dolore si consuma, inoltre, quando si scopre che "il pericolo non fa rumore" e che "la violenza può convivere in silenzio accanto a te", dice Chiara Tramontano.

Il ricordo della sorella di Giulia Tramontano

Inevitabilmente "quando Giulia è stata uccisa è morto qualcosa anche in noi", sottolinea Chiara Tramontano. Dopo la tragedia, la scelta: "soccombere o resistere".

"Ho deciso di trasformare quel dolore in parole", dice Chiara, una scelta nata dalla necessità di "rompere il silenzio sulle vite spezzate", quando le "sorelle diventano madri" e le "madri diventano rovine" con i "padri che invecchiano in un attimo".

Il dovere di non dimenticare

Chi resta "ha il dovere di non dimenticare", dice Chiara Tramontano, che sottolinea che dietro il nome della sorella "ci sono cento, mille altre donne" delle quali "non possiamo più aspettare la prossima".

"Io resto per raccontare, per lottare, resto perché Giulia non può più farlo". Si conclude così il monologo di Chiara Tramontano a Le Iene, quasi due minuti di travolgente verità e che ci riportano a quel maledetto 27 maggio 2023, quando Giulia Tramontano fu uccisa e nascosta di un anfratto a Senago (Milano) dall’allora fidanzato Alessandro Impagnatiello.

Il femminicidio di Giulia Tramontano

Solamente nel 2018 Giulia Tramontano si era trasferita da Sant’Antimo, in provincia di Napoli, per andare a vivere a Senago con il fidanzato Alessandro Impagnatiello che lavorava come barman a Milano. Giulia, invece, era un’agente immobiliare.

Alle 21:43 del 27 maggio 2023 Giulia diede il suo ultimo segnale in vita, quando inviò alla madre un messaggio per comunicarle che stava andando a riposare. Poi il buio: il telefono della 27enne si spense e per la famiglia non vi fu più modo di contattarla. Giulia Tramontano era in dolce attesa di Thiago, al settimo mese, il primo figlio per lei e il fidanzato.

La denuncia di scomparsa fu registrata il pomeriggio del 28 maggio, il giorno dopo, quando lo stesso Impagnatiello si recò dai carabinieri dopo essere rientrato dal lavoro. Il 30enne riferì di aver visto la compagna l’ultima volta quella mattina, quando la lasciò a letto in pigiama prima di andare a lavorare. Il suo racconto, tuttavia, era pieno di incongruenze e non convinse gli inquirenti.

Venne fuori, inoltre, che il barman aveva una relazione clandestina con un collega di cui Giulia Tramontano era venuta a conoscenza solo negli ultimi giorni.

Nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno, infine, Impagnatiello confessò: aveva ucciso la fidanzata a coltellate all’interno dell’appartamento e per due volte aveva tentato di bruciarne il corpo. Infine, Impagnatiello aveva nascosto il cadavere in via Monte Rosa, sempre a Senago.

Dall’autopsia, infine, venne fuori che a più riprese l’uomo aveva tentato di uccidere la compagna facendole ingerire del veleno per topi, somministrato a piccole dosi. Il 30enne fu arrestato e rinviato a giudizio. Il 24 novembre 2024 la Corte di Assise di Milano condannò il barman all’ergastolo.

giulia-chiara-tramontano-sorella-femminicidio-monologo-le-iene Fonte foto: US Mediaset
,,,,,,,,