Donald Trump minaccia Elon Musk in caso di finanziamento ai democratici e mette fine al rapporto
Donald Trump sembra mettere la parola fine al rapporto con Elon Musk dopo il botta e risposta pubblico, avertendolo di non finanziare i democratici
Continuano a volare gli stracci tra Donald Trump ed Elon Musk. Dopo la spaccatura sul disegno di legge sui tagli fiscali e l’annuncio di un nuovo partito da parte del multimiliardario, il presidente Usa ha messo fine al rapporto con il patron di Tesla, minacciando anche “gravi conseguenze” nel caso pensasse di finanziare candidati democratici.
- La minaccia di Donald Trump
- Lo strappo
- Il partito di Musk e il post su Epstein cancellato
- Il commento di J.D. Vance
La minaccia di Donald Trump
La rottura definitiva tra i due sarebbe stata sancita con un’intervista telefonica del capo della Casa Bianca all’emittente Tv Nbc News: “Direi che i nostri rapporti sono finiti” ha dichiarato in modo netto Donald Trump, ribadendo di non avere nessuna intenzione di riappacificarsi con l’ex alleato.
Ma oltre a mettere la parola fine al rapporto con Musk, Trump lo ha anche avvertito di non provare a finanziare candidati democratici. “Se lo facesse, ne pagherebbe le conseguenze“, ha dichiarato il presidente Usa.
Fonte foto: ANSA
La conferenza stampa di addio tra Elon Musk e Donald Trump nello Studio ovale
Lo strappo
Nonostante i tentativi da parte di diversi esponenti del partito di Repubblicano di fare ragionare entrambi, la distanza sembra dunque ormai incolmabile. Nella giornata di venerdì 6 giugno erano anche circolate indiscrezioni su una telefonata tra Trump e Musk, ma la Casa Bianca ha smentito poche ore dopo.
Lo stesso presidente ha affermato come il miliardario gli vorrebbe parlare, ma che lui “non è interessato” perché è “completamente impazzito”. Una tesi avvalorata anche dai riferimenti di fonti dell’amministrazione Usa sul consumo di droghe pesanti da parte di Musk, anche durante la campagna elettorale.
Il partito di Musk e il post su Epstein cancellato
Dal canto suo Elon Musk non ha rinunciato ad alimentare la faida, arrivando ad accusare il presidente degli Stati Uniti di essere nell’elenco dei nomi del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein.
“È ora di sganciare la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, Djt!”, aveva scritto Musk sul suo profilo X.
“Segna questo post per il futuro. La verità verrà a galla”, aveva aggiunto, salvo poi cancellare tutto.
L’ennesima provocazione da parte del patron di Tesla è poi arrivata con l’annuncio di uno nuovo partito “The American Party”, una sfida che ha probabilmente provocato l’avvertimento di Trump.
Il commento di J.D. Vance
Sul caso si è espresso anche vice presidente Usa J.D. Vance, affermando in un’intervista come Musk stia commettendo “un grave errore”, cercando al tempo stesso di ridimensionare lo scontro pubblico e definendo il miliardario un “tipo emotivo” che si è lasciato prendere dalla frustrazione.
“Spero che alla fine Elon torni nei ranghi. Forse ora non è possibile perché ha esagerato“, ha dichiarato Vance, sostenendo che “succede a tutti, ho perso le staffe in modo molto peggiore di Elon Musk nelle ultime 24 ore”.
