Donald Trump sbotta con la giornalista per l'acronimo "Taco", il significato tradotto è "Trump se la fa sotto"
Il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump è sbottato contro una cronista che ha citato l'acronimo Taco: cosa significa in italiano
L’acronimo Taco, citato da una giornalista, ha fatto infuriare Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha risposto in maniera stizzita a una cronista che gli ha chiesto un parere su questa parola coniata da un opinionista del Financial Times, Robert Armstrong, il cui significato tradotto è “Trump se la fa sempre sotto”.
- L'origine della parola Taco e cosa c'entra Donald Trump
- La domanda a Donald Trump su Taco e la sua reazione
- La novità sui dazi Usa imposti da Donald Trump
L’origine della parola Taco e cosa c’entra Donald Trump
L’acronimo Taco è stato coniato per la prima volta da Robert Armstrong, un opinionista del quotidiano Financial Times.L a sigla sta per “Trump always chickens out“, che tradotto in italiano significa “Trump se la fa sempre sotto“.
L’acronimo è diventato popolare tra gli analisti di Wall Street per descrivere l’andamento dei mercati, che generalmente crollano dopo le minacce di dazi fatte dal presidente degli Stati Uniti d’America per poi risalire quando lui desiste e concede più tempo per negoziare.
ANSA
Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump non ha gradito una domande di una cronista sull’acronimo Taco, che tradotto in italiano sta per “Trump se la fa sempre sotto”.
La domanda a Donald Trump su Taco e la sua reazione
Una reporter ha chiesto a Donald Trump cosa ne pensasse del termine “Taco”.
Al presidente degli Stati Uniti d’America la domanda non è affatto piaciuta. Anzi, l’ha definita una domanda “cattiva“. Poi, ha detto: “Si chiama negoziare: tu stabilisci un numero, un numero ridicolo, e poi vai già un pochino, un pochino. Non ripetere mai più quello che mi hai appena detto”.
La novità sui dazi Usa imposti da Donald Trump
La Corte del Commercio Internazionale ha bloccato i dazi di Donald Trump. La Corte ha stabilito che la legge invocata dall’amministrazione Usa (cioè l’International Emergency Economic Powers Act del 1977, che conferisce al presidente degli Stati Uniti d’America il diritto di regolamentare il commercio durante le emergenze nazionali), non dà a Donald Trump l’autorità di imporre in maniera unilaterale dazi su quasi ogni Paese come da lui fatto il 2 aprile, in occasione della Giornata della Liberazione.
L’amministrazione guidata da Donald Trump ha già presentato ricorso in appello. Il caso può ora finire davanti alla Corte suprema.
