Ergastolo a Dahbia Benkired per l'omicidio di Lola Daviet in Francia: "Chiedo perdono"

Dahbria Benkired è stata condannata all'ergastolo in Francia per aver stuprato, torturato e ucciso la 12enne Lola Daviet nelll'ottobre del 2022

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Carcere a vita per Dahbia Benkired per il brutale omicidio della piccola Lola Daviet. La 27enne ha ricevuto la condanna all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Parigi per aver stuprato, torturato e assassinato la 12enne, sequestrata all’uscita da scuola nella capitale francese, nell’ottobre 2022.

Il caso in Francia

L’udienza per uno dei delitti più efferati della storia della Francia era attesa in tutto il Paese, anche per i risvolti politici della vicenda. Nella mattinata di venerdì 24 ottobre, i giudici hanno accolto la richiesta del “fine pena mai” senza possibilità di libertà condizionale da parte del procuratore generale, il quale aveva sottolineato la necessità di “garantire la protezione della società, prevenire la commissione di nuovi reati e ripristinare l’equilibrio sociale”.

Dahbia Benkired è diventata la prima donna a ricevere in Francia la pena massima prevista dal codice penale.

L’ergastolo per Dahbia Benkired

Secondo quanto riportato dalla stampa francese, in tribunale la 27enne sarebbe apparsa assente e non avrebbe mostrato segni di empatia per i familiari della piccola vittima.

“Chiedo perdono. Quel che ho fatto è orribile. È tutto quello che ho da dire” sono state le ultime parole dell’imputata prima di ricevere la sentenza.

In aula era presente la madre di Lola, Délphine Daviet (il padre è morto dopo l’omicidio della figlia), che si è riferita durante l’udienza all’assassina chiamandola “il diavolo”, “la cosa” o “il mostro”, chiedendo alla corte nient’altro che l’ergastolo.

Nonostante i diversi disturbi psichici attributi dalle vari perizie, l’imputata è stata considerata capace di intendere e di volere quando ha commesso il feroce delitto sulla bambina di 12 anni.

Per il rappresentante legale di Benkired, l’avvocato Alexandre Valois, la sentenza non è una sorpresa.

“Non c’è ancora una decisione sul ricorso. Spetta a lei. Sarà lei a prendere la decisione finale”, ha dichiarato ai cronisti.

L’omicidio di Lola Daviet

Dahbia Benkired non ha mai negato di aver ucciso la piccola Lola Daviet, anche se ha cambiato più volte versione sui fatti.

La 12enne è stata avvicinata mentre stava tornando a casa da scuola, il 14 ottobre del 2022. La 27enne ha raccontato di averla incontrata nel palazzo e di averle chiesto di aiutarla a portare le valigie in ascensore fino all’appartamento di sua sorella.

“I miei genitori sono i custodi del palazzo, non vogliono che vada con qualcuno che non conosco” sarebbe stata la risposta di Lola, secondo quanto riferito dalla sua aguzzina, che l’ha portata di forza fino al sesto piano.

Nell’abitazione della sorella assente, Dahbia Benkired ha violentato la bambina, per poi legarle mani e piedi e soffocarla con un nastro adesivo. Infine, l’ha accoltellata e rinchiusa in una valigia.

“All’inizio non volevo ucciderla, volevo fare del male a qualcuno. Ma visto che l’avevo violentata, a quel punto tanto valeva ucciderla” ha affermato in aula.

Nata il 12 aprile 1998 ad Algeri, Benkired era senza fissa dimora e destinataria dal 2019 di provvedimento di espulsione mai eseguito. In quell’anno aveva perso il padre e nel 2020 la madre, circostanze che secondo la sorella Friha avrebbero fatto sprofondare la donna nello squilibrio psichico.

La 27enne omicida ha dichiarato di aver scelto Lola totalmente a caso per “fare a lei il male che avrei voluto fare a Mustapha“, il compagno che la picchiava e abusava di lei.

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