Femminicidio - suicidio in ospedale ad Angera, cos'ha fatto Giuseppe Rizzotti prima di uccidere Anna Castoldi

Emergono i primi dettagli del femminicidio-suicidio in ospedale ad Angera, dove Giuseppe Rizzotti ha ucciso la moglie Anna Castoldi prima di suicidarsi

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Ha lasciato due stelle alpine sul letto della moglie, Giuseppe Rizzotti, prima di ucciderla con un colpo di pistola. È uno dei drammatici dettagli dell’indagine sul femminicidio-suicidio avvenuto in ospedale ad Angera, nel Varesotto, dove era ricoverata Anna Adele Castoldi, 86 anni. Gli inquirenti stanno cercando di risalire alle ragioni che hanno spinto il marito 91enne a spararle alla testa prima di togliersi la vita.

Il femminicidio-suicidio in ospedale

I carabinieri hanno spiegato in una nota che al momento non sono stati trovati elementi che possano spiegare il movente del femminicidio-suicidio nell’ospedale di Angera, sulle sponde del lago Maggiore, avvenuto nella giornata di lunedì 16 giugno.

Rizzotti è entrato nel nosocomio Carlo Ondoli intorno a mezzogiorno, raggiungendo la stanza del reparto Subacuti dove da settimane la moglie era in cura per una patologia seria. Lì ha lasciato i due fiori sul lettino dell’86enne con cui era sposato da 50 anni, per poi uccidere entrambi.

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I carabinieri al lavoro nelle indagini del femminicidio-suicidio all’ospedale di Angera

Le indagini ad Angera

Nella casa della coppia, originaria di Milano ma residente da anni a Cuasso al Monte, altro piccolo comune della provincia di Varese, non è stato trovato “alcuno scritto né altro che possa spiegare la sua decisione”.

Lo scrivono i carabinieri di Gallarate, al lavoro sulle indagini insieme al Nucleo investigativo provinciale.

Secondo quanto reso noto dalla procura e riportato da Il Giorno, Giuseppe Rizzotti non è mai risultato detentore di armi e non aveva registrato la pistola con cui ha commesso il delitto: una Beretta semiautomatica calibro 22LR con matricola palese, costruita prima del 1950 e per questo non censita nella Banca Dati.

All’interno dell’abitazione gli investigatori hanno trovato una scatola contenente altri 23 proiettili dello stesso calibro dell’arma utilizzata, ma nessun documento che riveli come ne sia entrato in possesso.

Chi erano Giuseppe Rizzotti e Anna Castoldi

Da quanto ricostruito finora, Anna Castoldi sarebbe stata dimessa tra pochi giorni e avrebbe dovuto iniziare un periodo di riabilitazione nella casa di Cuasso al Monte, comune di circa 3.500 abitanti dove vivono anche i figli.

“È una tragedia così enorme che in questo momento forse non riesco a trovare parole istituzionali. Il cuore della nostra comunità è ancora ferito da un fatto identico avvenuto con analoghe modalità”, ha dichiarato la prima cittadina, Eleonora Bonora.

Dal passato della coppia non sono emersi episodi di violenza o denunce di aggressioni. Tra le ipotesi all’origine del gesto del 91enne potrebbe esserci lo sconforto per lo stato di salute della moglie.

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