Garlasco, il racconto della vicina Franca Bermani sulla bici nel 2007: "Sono pentita, potevo guardare di là"

La vicina dei Poggi, Franca Bermani, vide una bici nera il giorno del delitto di Garlasco. Nel 2014 venne sequestrata una bici simile

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Franca Bermani, vicina di casa dei Poggi, dichiarò di aver visto nella finestra temporale in cui avvenne il delitto di Garlasco una bici nera da donna appoggiata al muro. La trasmissione "Mattino 5" ha riproposto la sua testimonianza: nel 2014 la Corte fece poi sequestrare una bici nera degli Stasi, ma secondo la donna non si trattava di quella vista nel 2007.

Garlasco, la testimonianza di Franca Bermani

La riapertura del caso di Garlasco continua a riportare in superficie particolari, testimonianze e ipotesi su ciò che accadde il giorno della morte di Chiara Poggi.

Uno dei tanti elementi controversi è la bici che una vicina, Franca Bermani, vide appoggiata al muro fra le 9:10 e le 10.30 il 13 agosto 2007, in via Pascoli, nel range temporale in cui avvenne il delitto.

La bici nera vista dalla vicina

La trasmissione "Mattino 5" ha rimandato in onda l’intervista dell’epoca a Franca Bermani, che spiegò ciò che la turbava a proposito della bicicletta.

"So che il ragazzo ha la macchina" diceva la donna. "Ho visto questa bicicletta, da donna, nera, senza cestino né davanti né dietro. Poi mi sono messa a innaffiare, ma non mi è venuto in mente – mi sono persino pentita – di guardare di là… perché una bicicletta da donna può usarla anche un uomo, no?"

Bermani si rammaricava, a posteriori, per non essersi accertata di chi ci fosse dietro quella bici. "Io non ho guardato, invece si vede che la persona ha curato me. Perché poi, finito di bagnare i fiori, mi sono seduta un po’ sotto al portico al fresco".

Nel frattempo, la bici alle 10:30 non era più al suo posto, secondo Bermani. "Ma non so se è andata via subito, dopo che sono entrata" spiegava la vicina, convinta che la persona con quel veicolo fosse la responsabile del delitto. "Se avessi guardato, avrei potuto vedere se era lui o lei".

La bici sequestrata nel 2014

A distanza di sette anni dal delitto di Chiara Poggi, la Corte ordinò il sequestro di una bici simile nella casa degli Stasi, ma escluse analisi scientifiche, preferendo affidarsi alla memoria visiva di due testimoni: la stessa Franca Bermani e Manuela Travain.

Franca Bermani tornò a parlare della bicicletta nera da donna che aveva notato quella mattina in via Pascoli. In base a quanto ricostruito da diverse testate, come TgCom e Il Messaggero, 16 ottobre 2014 la donna dichiarò che il modello sequestrato non corrispondeva alla bici che aveva visto il giorno del delitto.

Bermani confermò di essere sicura dell’orario e del mezzo che aveva visto. Tuttavia, criticò l’intervento tardivo dei giudici, temendo che nel frattempo il veicolo potesse essere stato alterato.

Manuela Travain, all’epoca residente nella stessa strada, aveva notato a sua volta una bici scura, pur senza riuscire a collocare con esattezza il momento.

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