Giovanissimi tra odio online e simboli antisemiti, 22 blitz in tutta Italia: il caso shock di Arezzo

Perquisizioni in tutta Italia contro la radicalizzazione minorile: coinvolti giovani tra 13 e 17 anni in contesti estremisti.

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Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, 22 perquisizioni sono state eseguite questa mattina in numerose città italiane nei confronti di giovani tra i 13 e 17 anni, sospettati di essere coinvolti in contesti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista. L’operazione, coordinata dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni, è stata condotta dalla Polizia di Stato con il supporto delle DIGOS e delle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica, nell’ambito di una più ampia strategia di prevenzione e contrasto alla criminalità minorile e ai fenomeni di eversione e terrorismo.

Un’operazione su scala nazionale: chi sono i giovani coinvolti

L’azione delle forze dell’ordine ha interessato diverse città italiane, con particolare attenzione alle province di Arezzo e Firenze. I destinatari delle 22 perquisizioni sono minorenni tra i 13 e 17 anni, individuati attraverso un’attenta attività di intelligence e indagini coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Questi giovani sono stati segnalati per il loro coinvolgimento in ambienti caratterizzati da ideologie estremiste, tra cui suprematismo bianco, accelerazionismo, antagonismo e jihadismo.

Le modalità dell’operazione: sinergia tra uffici e strumenti digitali

Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, le perquisizioni sono state effettuate dalle DIGOS delle Questure competenti, in collaborazione con gli uffici distrettuali e con il supporto delle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica. Quest’ultime hanno avuto un ruolo fondamentale, soprattutto nelle aree dove la radicalizzazione è avvenuta prevalentemente online. L’operazione è stata il risultato di un lavoro sinergico tra prevenzione, intelligence e indagini, condiviso e analizzato anche in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.

Il ruolo del web nella radicalizzazione dei minori

Un elemento centrale emerso dalle indagini riguarda l’utilizzo del web come strumento di radicalizzazione. La facilità di accesso, la rapidità e la riservatezza delle comunicazioni online hanno reso la rete un canale privilegiato per la diffusione di contenuti estremisti, l’indottrinamento e il reclutamento di nuovi adepti tra i più giovani. Secondo gli investigatori, la rete è diventata un vero e proprio vettore per la divulgazione di messaggi di odio e per l’addestramento in chiave radicale.

Il caso di Arezzo: perquisiti tre minori tra i 14 e i 17 anni

L’attività operativa ha riguardato anche la provincia di Arezzo, dove la DIGOS locale ha eseguito tre perquisizioni nei confronti di altrettanti minori: due di 14 e 17 anni residenti nella provincia e un terzo, di 15 anni, residente nella provincia di Firenze. Le indagini sono partite da una serie di episodi di imbrattamento avvenuti nel marzo 2025 a San Giovanni Valdarno, che hanno portato alla luce comportamenti connotati da un marcato carattere discriminatorio e antisemita, rivolti contro l’ideologia antifascista e contro chiunque non si riconosca nella cosiddetta ‘razza bianca’.

Contenuti discriminatori e antisemitismo: i dettagli delle indagini

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di appurare che i giovani coinvolti avevano diffuso messaggi e simboli dal chiaro tenore discriminatorio e antisemita. Le scritte e i simboli rinvenuti durante gli episodi di imbrattamento sono stati interpretati come manifestazioni di odio verso l’ideologia antifascista e verso tutte le persone considerate ‘diverse’ per motivi etnici o religiosi. Le indagini hanno evidenziato come questi comportamenti siano spesso il risultato di percorsi di radicalizzazione iniziati e alimentati online.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.