Il figlio Andrea Rizzoli ai funerali di Eleonora Giorgi sulla retorica del paziente guerriero: "Puttanate"
Funerali di Eleonora Giorgi, il figlio Andrea Rizzoli contro chi usa la retorica del "paziente guerriero"
Addio a Eleonora Giorgi: i funerali dell’attrice, morta dopo aver lottato contro un tumore al pancreas, sono stati celebrati nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma. In chiesa sono intervenuti alcuni familiari e amici per omaggiare l”interprete scomparsa a 71 anni. Particolarmente toccante il ricordo del figlio Andrea Rizzoli che ha raccontato “l’Eleonora Giorgi madre”.
- Eleonora Giorgi, il figlio Andrea Rizzoli: "Vi racconto la madre, non l'attrice"
- La frase contro chi chiama i malati "guerrieri"
- La scelta di rendere pubblico il percorso terapeutico: "Per me e Paolo uno choc"
Eleonora Giorgi, il figlio Andrea Rizzoli: “Vi racconto la madre, non l’attrice”
Rizzoli, prima di iniziare il suo discorso, ha ringraziato tutti coloro che hanno voluto essere presenti al funerale e tutte le persone che hanno dedicato in questi giorni un pensiero alla madre.
“Ci riempie di gioia questo perché è quello che avrebbe voluto Eleonora”, ha spiegato, in riferimento alla folla presente nella Chiesa degli Artisti.
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“Eleonora – ha continuato Andrea – è stata un’attrice e tanto altro. Io voglio parlare della madre, di questa Eleonora voglio parlarvi. Fare il lavoro dell’attrice e aver figli non è facile perché è un lavoro che ti consuma, ti porta lontano e anche quando sei a casa ti riempie la testa di pensieri tuoi e spesso del personaggio che interpreti”.
“Però – ha aggiunto – lei ha sempre trovato il tempo e lo spazio per noi figli. Quando abbiamo avuto problemi non ha cercato di suggerirci come risolverli pensando con le sue categorie. Ha cercato di mettersi nei nostri panni. Per questo per me e per mio fratello Paolo rimane qualcosa di unico”.
E ancora: “Poi aveva tantissimi difetti, a volte era collerica e intransigente, pensava di avere sempre ragione e spesso l’aveva, ma i modi erano difficili da digerire. Mai abbiamo pensato di perdere nostra madre così giovane”.
La frase contro chi chiama i malati “guerrieri”
Rizzoli ha poi dichiarato che chi descrive i malati di cancro come dei “guerrieri” non fa altro che esternare “putta*ate”.
“A volte – ha scandito – si dice che i malati di cancro sono dei guerrieri perché intraprendono una lotta. Mi scuserà il monsignore, ma sono puttan*te. Un guerriero scende nel campo di battaglia per difendersi con le armi”.
“Chi invece è malato – ha continuato – non ha armi, si affida alla medicina che non ha fatto passi straordinari in questo campo. E si affida all’amore delle persone che gli sono accanto. Oppure si affida alla fede. Mia madre era agnostica, non credeva a tutto quello che c’era scritto nei libri, ma sapeva dell’esistenza di Dio. D’altra parte per credere in Dio non ci vuole la fede, ma la ragione”.
La scelta di rendere pubblico il percorso terapeutico: “Per me e Paolo uno choc”
Infine Andrea ha raccontato che quando sua madre ha scelto di rendere pubblica la malattia, per lui e Paolo Ciavarro è stata “una cosa scioccante perché solitamente le persone che vivono tali malattie tendono a chiudersi”.
“Lei ha voluto mettere in piazza il suo dolore e il suo racconto fin dall’inizio, fin dalla prima PET. Davanti a noi c’era un bimbo di 6 anni. Per lei è stato molto toccante. Ci siamo chiesti se aveva lo stesso male, non sappiamo se aveva lo stesso male. Ma lei ha voluto aiutare gli altri, senza tornaconti, da quel momento. Chi è malato non pensa alla visibilità. E lei non ne aveva nemmeno bisogno. Era Eleonora Giorgi”, ha concluso Rizzoli.
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