Insulti e minacce a Stefania Proietti, la presidente dell'Umbria pubblica tutto: "Solo perché donna"
La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha pubblicato sui social una raccolta dei meme e insulti sessisti ricevuti, promettendo denunce
La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti denuncia di essere vittima di una campagna d’odio sui social. La governatrice eletta con una coalizione di centrosinistra ha pubblicato sui suoi profili una selezione di insulti, minacce e commenti sessisti ricevuti online, annunciando che presenterà una denuncia alla polizia postale contro gli autori di questi messaggi.
Il post di Stefania Proietti
“‘Tanto è una donna, trattiamola così‘. Le immagini che vedete qui sotto non hanno bisogno di grandi spiegazioni. Sono solo una parte dei commenti, meme, fotomontaggi e insulti sessisti che negli ultimi giorni mi sono piovuti addosso” scrive la presidente Stefania Proietti, lanciando sui social una riflessione sulla violenza del linguaggio verbale online, in particolare contro le donne.
“C’è chi ha pensato di rappresentarmi con il dito medio alzato. Chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura. Chi mi chiama ‘la rossettata’. Chi mi ha chiamata ‘lady tax’, con l’intenzione di sminuirmi e deridermi. E poi ancora: naso da Pinocchio, odio, volgarità, aggressività gratuita” si legge nel post che mostra una raccolta di meme e insulti contro la governatrice.
La campagna d’odio
Proietti, eletta nel voto in Umbria del novembre 2024 con la vittoria sulla governatrice uscente Donatella Tesei, ha sottolineato di lanciare l’allarme sulle campagne d’odio sui social soprattutto per le “tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica. Riguarda le nostre figlie e i nostri figli. Perché se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee, allora abbiamo un problema”.
“Tante cose in questa società non sono riparabili. Ma il linguaggio sì. A partire dalla politica. Abbassiamo i toni. Ricominciamo a dare un valore alle parole. Perché è dal linguaggio che inizia la violenza. È dalle parole che si autorizza la cultura dell’odio, la discriminazione, l’aggressione. E il passo dalle parole ai gesti – anche i più estremi, come i femminicidi – è breve” è il suo appello.
La denuncia
La presidente dell’Umbria non si è fermata soltanto alla denuncia sui social, ma a LaPresse ha dichiarato di voler presentare tutto alla polizia postale.
“Dopo settimane ho deciso di denunciare per tutte le giovani donne e per tutte le donne che vogliono fare politica. Non devono ritenere di non essere al posto giusto” ha affermato Stefania Proietti, precisando che se otterrà un risarcimento lo devolverà interamente in beneficenza.
