L'Iran minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz dopo l'attacco Usa, gli effetti sul petrolio mondiale

In risposta all'attacco Usa, il parlamento dell'Iran ha approvato la chiusura dello Stretto di Hormuz, dove passa circa un quinto del petrolio mondiale

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Si alza il rischio del blocco di una delle principali rotte mondiali del petrolio e di una conseguente crisi energetica internazionale. In risposta all’attacco Usa, il parlamento iraniano ha votato in favore della chiusura dello Stretto di Hormuz, il corridoio di mare che collega il Golfo di Oman con il Golfo Persico, dove passa oltre un quinto del greggio venduto in tutto il globo. La decisione non è ancora definitiva, ma per il vicepresidente Usa JD Vance sarebbe “suicida”.

Il voto del parlamento iraniano

Secondo quanto riferito dall’emittente iraniana Press Tv, il generale dei Guardiani della Rivoluzione Esmail Kowsari, che siede nella commissione Sicurezza nazionale del Majlis, ha dichiarato che il parlamento di Teheran “è arrivato alla conclusione che lo Stretto di Hormuz debba essere chiuso, ma la decisione finale in merito spetta al Consiglio supremo di sicurezza nazionale”.

In attesa di una mossa definitiva dell’Iran, la sola intenzione di sbarrare lo Stretto potrebbe fare impennare le quotazioni degli idrocaruri e, dalle stime realizzate da Confartigianato in occasione delle tensioni registrate nell’area nel 2024, un blocco totale del braccio di mare “farebbe schizzare il petrolio oltre i 200 dollari“.

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Una piccola imbarcazione attraversa lo Stretto di Hormuz

Cos’è lo Stretto di Hormuz

Lungo circa 60 chilometri e largo appena 30, lo Stretto di Hormuz separa l’Iran dalla penisola Musandam exclave dell’Oman nel territorio degli Emirati Arabi Uniti, con una curva a gomito che permette il passaggio di circa 3mila navi ogni mese dal Golfo di Oman a sud-est e il Golfo Persico a ovest.

Secondo le stime del Corriere della Sera, da questa rotta strategica transita più di un quinto del commercio mondiale di petrolio (da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar, Iraq, Iran) e oltre un decimo dell’offerta di Gnl, congelato sulle navi in gran parte da Qatar, Arabia Saudita e Iran.

La reazione degli Usa

La minaccia di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz è stata immediatamente bollata da JD Vance come una decisione senza senso, che rappresenterebbe una mossa “suicida”.

“Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Se vogliono distruggere la propria economia e causare disordini nel mondo, penso che questa sarebbe la loro decisione. Ma perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso” ha commentato il vicepresidente Usa all’emittente Tv americana Abc.

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