Landini criticato dal ministro Foti per lo stipendio, "prende 7616 euro al mese mentre protesta per i salari"

Maurizio Landini attaccato sullo stipendio da Fratelli d'Italia dopo le critiche a Giorgia Meloni per le frasi sui salari alla vigilia del Primo maggio

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Fratelli d’Italia contro Maurizio Landini. Il segretario della CGIL è stato attaccato da Massimo Ruspandini, dal vicecapogruppo alla Camera, e da Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr. A scatenare la reazione del partito di Giorgia Meloni, infatti, erano state le parole di Landini contro la premier sul tema dei salari. Ruspandini e Foti, nel loro contrattacco, hanno rivelato lo stipendio del sindacalista, accusandolo di esserselo aumentato di oltre 250 euro, portandolo fino a “7616 euro lordi al mese“.

Le parole di Mattarella e il video di Meloni

Martedì 29 aprile il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva lanciato un allarme sui salari proprio alla vigilia del Primo maggio.

Lo aveva fatto da Latina, in occasione della visita all’azienda farmaceutica BSP Pharmaceuticals:

“Si registrano segnali incoraggianti sui livelli di occupazione. Permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta (…). Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. I salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia. Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione. Questi fenomeni impoveriscono il nostro capitale umano”.

Il giorno dopo, mercoledì 30 aprile, la premier ha pubblicato un video sui social subito dopo il Consiglio dei ministri, rispondendo anche al Capo dello Stato:

Crescono i salari reali in controtendenza rispetto a quello che accadeva nel passato. Tra il 2013 e il 2022, con i precedenti governi, nel resto d’Europa il potere d’acquisto dei salari aumentava del 2,5%, mentre in Italia diminuiva del 2%. Da ottobre 2023, la tendenza è cambiata e le famiglie stanno progressivamente recuperando il loro potere d’acquisto con una dinamica dei salari che è migliore, e non peggiore, rispetto a quella del resto d’Europa. C’è chiaramente ancora molto molto da fare però i numeri che alla fine raccontano la realtà sono incoraggianti”.

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Maurizio Landini insieme a Elly Schlein, leader del Pd, durante il Primo maggio a Roma

L’attacco di Landini alla premier

Sul tema, proprio nel giorno clou per i lavoratori, ossia il Primo maggio, Maurizio Landini ha alzato la voce nei confronti di Giorgia Meloni e del suo Governo.

Il segretario generale della CGIL ha replicato alla premier con parole dure:

“Non so se la premier si riferisca al suo salario, non so di quale salario stia parlando: se va in mezzo alla gente vede che non arriva alla fine del mese. Questo sta succedendo, non so dove vivono loro, non so in quale palazzo si sono chiusi”.

La replica di Tommaso Foti e FdI sullo stipendio di Landini

L’attacco di Landini ha scatenato la reazione di Fratelli d’Italia.

Prima con il deputato – e vicecapogruppo alla Camera – Massimo Ruspandini, che ha accusato il sindacalista di non aver “letto gli ultimi dati Istat che confermano un aumento dei salari del 4% rispetto a marzo del 2024. Si tratta di un segnale importante, in controtendenza rispetto al passato quando governava la sinistra”.

Ruspandini ha poi svelato lo stipendio di Landini: “Ad avere una busta paga ancor più pesante è certamente il segretario della CGIL, che evidentemente riteneva il suo stipendio di 7300 euro troppo basso e ha reputato giusto incrementarlo ulteriormente fino a 7616 euro lordi al mese, con un aumento di 257 euro mensili dovuto al nuovo regolamento per il personale del sindacato e allo scatto di anzianità maturato”.

Ruspandini ha aggiunto che il segretario, “con le tasche piene, potrà continuare a dedicarsi alla sua unica vera attività, quella che gli riesce di certo meglio: andare in giro nelle piazze per attaccare il Governo Meloni, l’unico che sta facendo qualcosa nel concreto per i lavoratori. È perfetto ormai per fare il leader della sinistra italiana”.

Dopo Ruspandini, contro Landini è arrivato anche Tommaso Foti, ministro (in quota FdI) per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, che su X ha scritto:

Lo stipendio di Maurizio Landini

La cifra svelata da FdI è facilmente reperibile dal sito della Cgil.

In effetti, lo stipendio di dicembre 2024 ammonta a 7616,66 euro lordi.

Una cifra che percepisce dal luglio 2024: fino a giugno, infatti, il lordo era di 7488,02 euro.

L’intervento di Calenda contro il ministro, tirato in ballo il M5S

Il tweet di Tommaso Foti non è passato inosservato.

Sempre su X, Carlo Calenda, leader di Azione, lo ha criticato per l’uscita nei confronti del segretario:

“Mi sono scontrato con Landini su praticamente qualsiasi argomento. Della sua retorica massimalista e del suo populismo sindacale non condivido nulla. Mi ha querelato per aver detto che da quando gli Elkann hanno comprato Repubblica ha fatto finta di nulla sulla crisi Stellantis. Ma non esiste che un ministro usi lo stipendio per attaccare il segretario della CGIL. Sono robe da 5S prima maniera. Riprendetevi”.

FAQ

Che lavoro faceva Landini prima di diventare sindacalista?

Iscritto al Partito Comunista Italiano (PCI) a soli 20 anni, Maurizio Landini è stato delegato sindacale della FIOM e, a partire dalla metà degli anni '80, si è impegnato a tempo pieno all'interno della struttura, iniziando l'iter che lo avrebbe portato, 25 anni dopo, a raggiungere il vertice dell'organizzazione. Dal 24 gennaio 2019 è segretario generale della CGIL.

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