Michele Noschese in arte Godzi trovato morto a Ibiza, il dj e producer napoletano aveva 35 anni
Il dj e producer di musica elettronica Michele Noschese, in arte Godzi è stato trovato morto nella sua casa di Ibiza
Michele Noschese, in arte Godzi, noto dj e producer di musica elettronica italiano, è stato trovato morto a Ibiza, dove abitava. Aveva 35 anni, era laureato in economia e aveva rinunciato a una carriera da calciatore per diventare musicista. La notizia della sua morte è circolata sui social per diverse ore prima di essere confermata.
- Il dj e producer Godzi trovato morto a Ibiza
- Chi era Michele Noschese
- Il passato da calciatore e il padre medico
Il dj e producer Godzi trovato morto a Ibiza
Il noto dj e producer di musica elettronica Godzi è stato trovato morto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio a Ibiza, dove viveva da più di 10 anni per essere più coinvolto nella scena elettronica.
La notizia della sua morte è circolata per diverse ore sui social, rilanciata dai profili che seguono la musica elettronica underground. Soltanto nel pomeriggio del 21 luglio la famiglia ha confermato il decesso.
Facebook MIchele Noschese
Le autorità spagnole stanno indagando su quanto accaduto. Il decesso sarebbe avvenuto durante una festa. Diverse al momento le ipotesi, che potranno essere chiarite solo dopo l’autopsia.
Chi era Michele Noschese
Michele Noschese, in arte Godzi, era una figura molto conosciuta nell’ambiente della musica elettronica europea e internazionale. Lavorava molto a Ibiza, ma si era esibito anche a Londra e New York.
Si era trasferito da ormai molti anni sull’isola spagnola, tra i centri della musica elettronica europea, e la considerava la sua seconda casa, pur essendo nato e cresciuto a Napoli. In un’intervista del 2023 raccontava:
La mia passione per la musica nasce a quindici anni, poi è arrivata la consolle. La mia musica è più tech-house che house vera e propria. Ibiza è la patria della mia musica.
Il passato da calciatore e il padre medico
Noschese era figlio di un importante medico di Napoli, che però lo aveva tenuto lontano dalla sua professione, come aveva spiegato lo stesso Godzi:
Mio padre è stato il primo a dissuadermi perché la professione di medico, se si svolge con coscienza e dedizione assoluta, è una vera e propria missione umanitaria che non lascia spazio ad altro.
Oltre alla musica, Noschese aveva anche una grande passione per il calcio. Aveva esordito nella allora Serie C1 ed era in procinto di firmare un contratto con una squadra professionistica svizzera, prima che un infortunio lo costringesse a lasciare lo sport.
