Operaio 44enne incensurato trafficava chili di cocaina a Trapani, arrestato: come è stato scoperto

Operaio arrestato a Trapani: sequestrati oltre 6 chili di cocaina nascosti in porto, destinati alle piazze di spaccio locali.

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Un arresto e oltre 6 chili di cocaina sequestrati a Trapani. Un operaio di 44 anni è stato fermato dopo essere stato sorpreso con un ingente quantitativo di stupefacente nascosto nel suo luogo di lavoro, un capannone nell’area portuale della città. L’intervento è avvenuto venerdì scorso, intorno alle 18, quando gli agenti hanno atteso l’uomo all’ingresso del capannone, insospettiti dai suoi movimenti sospetti nelle piazze di spaccio locali e dai frequenti accessi notturni al deposito. La droga, destinata alle piazze di spaccio trapanesi, avrebbe avuto un valore di mercato di circa 600 mila euro.

Operazione della Polizia di Stato: la fonte della notizia

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, l’arresto è avvenuto nell’ambito di un’attività investigativa che ha visto coinvolta la Squadra mobile di Trapani. Gli agenti hanno seguito per giorni i movimenti dell’uomo, un incensurato trapanese, insospettiti dalla sua presenza in alcune aree note per lo spaccio di droga e dai suoi ripetuti accessi, anche in orari insoliti, al capannone dove lavorava come operaio.

Il blitz nel capannone portuale

Venerdì scorso, verso le 18, i poliziotti si sono appostati all’interno dell’area portuale, attendendo l’arrivo dell’uomo. Poco dopo, l’operaio è giunto sul posto e, con fare circospetto, ha fatto ingresso nell’immobile, che in quel momento era completamente deserto. Gli agenti sono intervenuti subito dopo, procedendo a una perquisizione accurata degli spazi a lui in uso.

Il sequestro della cocaina: oltre 6 chili nascosti negli armadietti

Durante la perquisizione, gli investigatori hanno rinvenuto una borsa in tela di plastica nascosta all’interno di un armadietto personale, chiuso con un lucchetto di cui l’uomo deteneva la chiave. All’interno della borsa sono stati trovati cinque panetti di cocaina. In un secondo armadietto, sempre nella disponibilità dell’operaio, sono stati scoperti altri involucri contenenti la stessa sostanza stupefacente. In totale, il quantitativo sequestrato ha raggiunto i 6 chili di cocaina, destinati con ogni probabilità alle piazze di spaccio del territorio trapanese.

Le indagini e i sospetti degli investigatori

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a insospettire la Squadra mobile è stata la presenza dell’operaio, fino ad allora incensurato, in alcune aree cittadine note per lo spaccio di droga. Inoltre, i suoi accessi ripetuti al capannone anche nelle ore notturne hanno fatto scattare l’attenzione degli investigatori, che hanno deciso di monitorare i suoi movimenti e predisporre un appostamento mirato.

L’arresto e le misure cautelari

L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e condotto in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Trapani. Successivamente, il GIP ha disposto per lui la misura degli arresti domiciliari. L’operazione si inserisce in un contesto di intensificazione dei controlli contro il traffico di stupefacenti nella zona, dopo un altro importante sequestro avvenuto poche settimane prima.

Un secondo maxi sequestro in poche settimane

Il quantitativo di cocaina sequestrato si aggiunge ai sei chili già recuperati agli inizi del mese a un giovane siracusano. Anche in quel caso, la droga era destinata alle piazze di spaccio trapanesi, segno di un flusso costante di sostanze illecite verso il territorio. Gli investigatori ritengono che questi sequestri rappresentino solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio, che vede la provincia di Trapani come snodo importante per il traffico di droga.

Il valore della droga e l’impatto sul territorio

La cocaina sequestrata, per un peso complessivo di 6 chili, avrebbe potuto fruttare circa 600 mila euro sul mercato illecito. Un colpo significativo alle organizzazioni criminali che gestiscono lo spaccio nella zona, e un segnale dell’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno. Il sequestro di quantitativi così ingenti in un breve arco di tempo testimonia la pressione esercitata dagli investigatori sulle reti di distribuzione della droga.

La posizione dell’arrestato e la presunzione di innocenza

Va ricordato che, come sottolineato dalle autorità, la responsabilità penale delle condotte contestate sarà accertata solo dopo l’emissione di eventuali sentenze definitive, nel rispetto del principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Il ruolo strategico del porto di Trapani

Il porto di Trapani si conferma, ancora una volta, un punto nevralgico per il transito di merci e, purtroppo, anche per il traffico di sostanze illecite. La scelta di nascondere la droga all’interno di un capannone portuale, in un armadietto personale, dimostra la capacità delle organizzazioni criminali di sfruttare ogni possibile varco per eludere i controlli. L’attenzione delle forze dell’ordine resta alta, con controlli mirati e attività di intelligence volte a prevenire e reprimere il traffico di droga.

Le reazioni delle istituzioni

Le autorità locali hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’operazione, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato e la Procura della Repubblica. Il Prefetto di Trapani ha ribadito l’impegno delle istituzioni nel contrastare ogni forma di criminalità legata al traffico di stupefacenti, evidenziando come il sequestro di quantitativi così rilevanti rappresenti un deterrente per le organizzazioni criminali attive sul territorio.

Il precedente sequestro e il collegamento tra le indagini

Il recente sequestro di sei chili di cocaina a un giovane siracusano, avvenuto agli inizi del mese, aveva già acceso i riflettori sulle rotte della droga verso il trapanese. In entrambi i casi, la sostanza era destinata alle piazze di spaccio locali, a conferma di un mercato fiorente e di una domanda costante. Gli investigatori stanno ora cercando di capire se esista un collegamento tra i due episodi e se dietro i sequestri si celi una regia unica.

Il futuro delle indagini

Le indagini proseguono per individuare eventuali complici e ricostruire la filiera del traffico di droga che ha portato all’arresto dell’operaio trapanese. Gli inquirenti non escludono che il capannone portuale fosse solo uno dei tanti punti di stoccaggio utilizzati dalle organizzazioni criminali per occultare la droga prima della distribuzione nelle piazze di spaccio. L’obiettivo è quello di smantellare l’intera rete e colpire i vertici delle organizzazioni coinvolte.

La situazione a Trapani: un fenomeno da monitorare

Il territorio di Trapani si conferma, dunque, un’area da monitorare con attenzione per quanto riguarda il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Le forze dell’ordine invitano i cittadini a collaborare, segnalando movimenti sospetti e contribuendo così a rendere più efficace l’azione di prevenzione e repressione.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.