Orrore a Viterbo, picchiata dal compagno e costretta a prostituirsi: era l'"orco" a procacciarle i clienti

Un uomo è stato arrestato a Viterbo per maltrattamenti in famiglia e sfruttamento della prostituzione aggravato.

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Eseguito un arresto a Viterbo, dove un cittadino italiano è stato fermato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravato. L’uomo avrebbe agito per ottenere denaro destinato all’acquisto di sostanze stupefacenti, secondo quanto disposto dal Giudice per le indagini preliminari.

Le indagini e l’arresto

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, nei giorni scorsi il personale della Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha tratto in arresto un cittadino italiano, accusato di gravi reati all’interno del contesto familiare. L’uomo, convivente con la compagna da circa tre anni e con problematiche legate alla tossicodipendenza, avrebbe messo in atto numerosi episodi di maltrattamenti nei confronti della donna.

Le accuse: maltrattamenti e sfruttamento

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’indagato avrebbe minacciato e aggredito fisicamente la compagna in più occasioni, arrivando persino a impedirle di uscire di casa, spingerla e colpirla. Le violenze sarebbero state motivate dalla necessità di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Per questo motivo, l’uomo avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione della donna, mettendo a disposizione la propria abitazione, pubblicando annunci su siti di incontri e procacciando clienti.

La violenza per ottenere denaro

In diverse circostanze, l’indagato avrebbe usato violenza e minaccia per ottenere dalla compagna una somma di denaro, provento dell’attività di meretricio, superiore a quella che la donna consegnava spontaneamente. In un caso specifico, l’uomo si sarebbe accordato per acquistare 80 euro di sostanza stupefacente e, dopo aver ricevuto una cifra inferiore dalla donna, l’avrebbe colpita con un calcio all’addome per ottenere quanto richiesto.

La misura cautelare e la fuga

Per questi fatti, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica locale, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo.

L’evasione e il nuovo arresto

Successivamente, l’uomo si è allontanato volontariamente dagli arresti domiciliari. È stato poi rintracciato da una Volante nella città di Viterbo. Alla vista degli agenti, ha tentato la fuga e ha opposto resistenza, causando lesioni a uno degli operatori intervenuti. Per questi motivi, è stato nuovamente arrestato e, alla luce dei nuovi fatti, il G.I.P. ha aggravato la misura cautelare disponendo la custodia in carcere. L’uomo è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale Nicandro Izzo.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.