Quale futuro per i dipendenti Carrefour dopo l'acquisizione di NewPrinces, Governo incontrerà Mastrolia
I sindacati non nascondo i timori per i 13mila dipendenti diretti della rete di supermercati Carrefour in Italia, dopo il passaggio a NewPrinces
Il destino dei dipendenti di Carrefour tiene banco dopo il passaggio di mano dal colosso francese all’italiana NewPrinces. Il gruppo guidato dall’imprenditore Angelo Mastrolia ha annunciato l’acquisizione della rete da 1.118 supermercati, con 13mila lavoratori in tutta Italia. Un’operazione per la quale i sindacati non nascondono preoccupazioni per le possibili ricadute occupazionali.
L’addio di Carrefour
L’addio all’Italia della catena francese è stata annunciato con un comunicato dal gruppo NewPrices, al quale fanno capo oltre 30 marchi del settore alimentare come Delverde, Plasmon e Centrale del Latte, tramite cui è stato svelato l’accordo vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale di Carrefour Italia.
L’azienda fondata nel 2004 a Reggio Emilia punta così a rilanciare la storica insegna GS nel comparto Gdo, attraverso “un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”, come dichiarato dal presidente Mastrolia.
ANSA
L’acquisizione di NewPrinces
L’operazione dal valore di un miliardo di euro interesserà 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 minimarket e 12 cash&carry (self service), sparsi in tutto il Paese.
Con questa acquisizione, NewPrices punta a incrementare il fatturato dagli attuali 750 milioni ai circa 7 miliardi di euro previsti già entro il 2025, diventando così il secondo gruppo italiano nella grande distribuzione, ma il primo in termini di forza lavoro.
La rete di supermercati dà lavoro, infatti, a 13mila dipendenti diretti in Italia e 18mila in tutto il mondo, con altre 11mila persone occupate nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.
I rischi sull’occupazione
Il passaggio di consegne da Carrefour a NewPrices, in previsione della chiusura attesa per il terzo trimestre dell’anno, potrebbe però riservare alcuni intoppi, date le difficoltà registrate dalla catena nel nostro Paese.
In Italia il colosso francese è in calo sui ricavi dal 2022, con numeri insufficienti anche per quanto riguarda l’utile operativo corrente e il free cash flow netto.
Risultati che hanno reso necessario un piano di rilancio da 437,5 milioni, 237,5 milioni da Carrefour e 200 milioni investiti da New Princes, il quale però non fa stare tranquilli i sindacati.
Le sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione il 21 luglio a cause delle mancate risposte di Carrefour Italia circa le prospettive per i dipendenti.
“La priorità – hanno dichiarato i rappresentanti dei lavoratori – sarà verificare il piano di rilancio e la salvaguardia del perimetro occupazionale di tutte le unità produttive sede compresa di Carrefour Italia, della rete franchising e degli appalti, così come sarà importante valutare la qualità del piano di rilancio”.
I sindacati hanno richiesto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra tutte le parti interessate, e il ministro Adolfo Urso incontrerà a breve l’imprenditore salernitano Angelo Mastrolia per parlare dei risvolti dell’operazione.
