Rapina a Taranto in casa di un sordo che non s'accorge di nulla, arriva il figlio e viene pestato: 4 arresti
Quattro georgiani arrestati tra Taranto e Bari per rapina aggravata ai danni di un anziano disabile. Operazione coordinata dalla Procura.
Fermati quattro cittadini georgiani con l’accusa di rapina aggravata e tentato furto in abitazione aggravato a Taranto lo scorso aprile. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip su richiesta della Procura, dopo che la banda aveva preso di mira un anziano disabile. Tre arresti erano già stati effettuati nelle scorse settimane, mentre il quarto uomo è stato individuato in provincia di Bari e condotto in carcere. L’operazione è stata resa possibile grazie a un’intensa attività investigativa e alla collaborazione tra le Squadre Mobili di Taranto e Bari.
Le indagini e la ricostruzione dei fatti
Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, l’inchiesta ha avuto origine il 18 aprile, quando la vittima ha sporto denuncia dopo aver subito una violenta rapina nella casa del padre, un uomo anziano e disabile. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tre uomini si sarebbero introdotti nell’appartamento, tentando di forzare la cassaforte nella camera da letto. L’anziano, affetto da sordità, non si sarebbe accorto di nulla durante l’irruzione.
L’aggressione al figlio della vittima
Il figlio della vittima, rientrato improvvisamente nell’abitazione, sarebbe stato aggredito e immobilizzato dai malviventi, che gli avrebbero sottratto il portafogli prima di darsi alla fuga. L’azione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stata pianificata nei dettagli: mentre tre complici agivano all’interno, un quarto uomo svolgeva il ruolo di “palo” all’esterno, pronto a segnalare eventuali pericoli e a facilitare la fuga della banda.
L’arresto dei responsabili
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno portato all’identificazione dei presunti autori grazie a una serie di attività tecniche, tra cui intercettazioni telefoniche e l’analisi di un cellulare rinvenuto nell’appartamento, probabilmente dimenticato da uno dei malfattori. Gli elementi raccolti hanno permesso di individuare i quattro cittadini georgiani, tutti residenti a Bari, come i principali sospettati dell’episodio criminoso.
L’operazione di polizia tra Taranto e Bari
Tre dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare erano già stati rintracciati alcune settimane fa in un comune della provincia barese e arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Taranto con il supporto dei colleghi della Squadra Mobile di Bari. Il quarto componente, un 34enne, era riuscito a sfuggire alla cattura in quella circostanza, ma è stato individuato nei giorni scorsi in provincia di Bari e condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo di regione, sempre grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine delle due città.
Il ruolo della Procura e le motivazioni dell’arresto
La Procura di Taranto ha seguito costantemente le indagini, autorizzando anche le attività di intercettazione che si sono rivelate decisive per raccogliere prove e indizi a carico degli indagati. Il GIP ha accolto la richiesta della Procura, ritenendo la misura della custodia cautelare in carcere la più idonea, soprattutto in considerazione della particolare vulnerabilità della vittima, una persona in condizione di minorata difesa.
La collaborazione tra le forze dell’ordine
All’esecuzione dell’ordinanza hanno partecipato anche gli equipaggi della Squadra Mobile di Bari e del Reparto Prevenzione Crimine di Bari, a testimonianza dell’importanza della sinergia tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato nel contrasto ai reati predatori e alla criminalità organizzata.
Presunzione di innocenza
Si ricorda che, come previsto dalla legge, per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
Il contesto territoriale e sociale
L’episodio ha destato particolare preoccupazione nella comunità di Taranto, dove negli ultimi mesi si sono registrati diversi casi di furto e rapina ai danni di persone anziane e vulnerabili. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli e le attività investigative per prevenire e reprimere tali fenomeni, anche attraverso la collaborazione con le autorità giudiziarie e le altre forze di polizia presenti sul territorio.
Le indagini proseguono
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, proseguono per verificare eventuali collegamenti con altri episodi simili avvenuti nella zona e per accertare se la banda abbia agito anche in altre province pugliesi. Gli investigatori stanno inoltre approfondendo il ruolo di ciascun componente del gruppo e la possibile esistenza di una rete più ampia di complici.
La risposta delle istituzioni
Le istituzioni locali hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’operazione, sottolineando l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine nella lotta alla criminalità. Il Prefetto di Taranto ha ribadito l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli della popolazione.
Appello alla cittadinanza
La Polizia di Stato invita i cittadini a segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine qualsiasi situazione sospetta o episodio di furto e rapina, ricordando che la collaborazione della comunità è fondamentale per prevenire e contrastare i reati contro il patrimonio e la persona.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.