Roberto Benigni a Propaganda Live attacca sulla guerra: "Non sono uomini". Qual è la nostra "responsabilità"

Roberto Benigni a Propaganda Live condanna le guerre: “Chi uccide i bambini non è umano”. Appello accorato all'Europa per Gaza e Ucraina

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Ospite a Propaganda Live su La7, Roberto Benigni ha lanciato un appello intenso contro la guerra, con parole dure rivolte a chi continua a causare morte, soprattutto tra i bambini. Il premio Oscar ha parlato del conflitto in Gaza, della guerra in Ucraina e delle tragedie nel Mediterraneo. “Se non sentono il dolore del mondo, non sono umani”, ha detto tra gli applausi.

Roberto Benigni a Propaganda Live: cos’ha detto

Nel corso della puntata di venerdì 13 giugno, Roberto Benigni è intervenuto a Propaganda Live, portando sul palco un discorso appassionato.

Ha parlato del dramma della guerra con una veemenza inusuale, mettendo al centro la sofferenza dei più piccoli: “Uccidono i bambini, non sono uomini!”. E poi la riflessione: “Quando i bambini giocano alla guerra e uno si graffia, si fermano. Ma qui si continua a uccidere davvero. È una vigliaccheria”.

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Roberto Benigni insieme a Carlo Conti sul palco dell’Ariston durante l’edizione 2025 del Festival di Sanremo

Il pubblico in studio ha reagito con un lungo applauso, visibilmente colpito dalle parole dell’attore.

Il richiamo alla pace e alla responsabilità europea

Benigni ha puntato il dito anche contro l’Unione Europea, definendola assente nel fronteggiare e prevenire i conflitti. “Non c’è una vera Unione, unita davvero. Se lo fosse stata, forse alcune guerre si sarebbero potute evitare”, ha affermato con amarezza.

L’attore ha ricordato anche le parole di Joe Biden, che all’indomani del 7 ottobre 2023 aveva esortato Israele a “non rispondere all’orrore con altro orrore”. Parole che, sottolinea Benigni, sono rimaste inascoltate.

Il suo appello è stato anche un invito a riscoprire lo spirito del Manifesto di Ventotene e il sogno europeo come progetto di pace e democrazia.

Gaza, Ucraina, Mediterraneo: un appello globale

Siamo tutti lo stesso corpo”, ha detto Benigni, riferendosi alle guerre in Gaza, in Ucraina e alle morti nel Mar Mediterraneo. “Non si può restare in silenzio davanti a questo dolore”.

Il suo è stato un grido che attraversa i confini, rivolto non solo ai leader politici ma anche ai cittadini, affinché non si abituino all’orrore.

Il premio Oscar ha concluso il monologo con un messaggio ai giovani, “la prima generazione transnazionale della storia”, invitandoli a difendere la pace e a non dimenticare la forza della libertà.

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