Scontri tra manifestanti e polizia a Belgrado, tensione al corteo degli studenti: arresti e agenti feriti
Scontri per strada a Belgrado tra polizia e manifestanti durante le proteste antigovernative: migliaia di persone in piazza per chiedere nuove elezioni
Decine di migliaia di persone in piazza a Belgrado per protestare contro il governo di Aleksandar Vučić e chiedere nuove elezioni. Almeno dieci persone sono state arrestate durante una manifestazione guidata dagli studenti nella capitale serba, nella quale si sono registrati scontri e violenze con le forze di polizia.
Scontri tra manifestanti e polizia
Agenti e manifestanti sono venuti a contatto nel corso di una grande manifestazione antigovernativa nella giornata di sabato 28 giugno, con lanci di fumogeni e altri oggetti da una parte e gas lacrimogeni dall’altra.
Secondo quanto riferito dal capo della polizia serba Dragan Vasiljevic, sei agenti e due persone coinvolte negli scontri sono rimasti feriti, mentre dieci sono stati gli arresti.
ANSA
Un manifestante fermato dalla polizia durante il corteo antigovernativo a Belgrado
“Tutti i reparti di polizia si sono comportati in maniera altamente professionale, con il minimo impiego della forza”, ha dichiarato Vasiljevic, evidenziando come l’intervento della polizia sia arrivato in risposta alle provocazioni di “teppisti” al termine del corteo pacifico in piazza Slavija.
Migliaia di persone in piazza a Belgrado
Il capo della polizia ha spiegato che l’obiettivo degli antagonisti sarebbe stato quello di raggiungere il parco Pionirski, di fronte al Parlamento, dove era in corso una contromanifestazione di studenti, accampati da inizio marzo e contrari all’ondata di proteste.
Da quanto comunicato dalle forze dell’ordine serbe, sarebbero state 36mila le persone che hanno partecipato alla protesta, ma il numero stona con le immagini delle strade di Belgrado piene di manifestanti: secondo un gruppo di monitoraggio indipendente sugli assembramenti pubblici, alla manifestazione sarebbero state presenti circa 140mila persone.
Le proteste in Serbia
In Serbia gli studenti scendono in piazza da settimane per denunciare la corruzione della classe politica e chiedere le dimissioni del primo ministro Aleksandar Vučić, alla guida un partito di orientamento conservatore e nazionalista.
I manifestanti chiedono di anticipare le elezioni, in programma per il 2027. Le proteste sono aumentate negli ultimi mesi in seguito al crollo di una tettoia in una stazione ferroviaria a Novi Sad, nonostante fosse di recente ristrutturazione, che ha portato alla morte di 16 persone.
Le violente contestazioni nel Paese registrate in seguito alla tragedia avevano già portato alle dimissioni del precedente premier Milos Vucevic.
