Sparatoria a Taranto, morti Carmelo Nigro e Pietro Caforio: poliziotti accerchiati e minacciati dalla folla

Sparatoria a Taranto, morti Carmelo Nigro e Pietro Caforio. Poliziotti accerchiati da una folla ostile: la denuncia del sindacato Sap

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Una nuova scia di sangue ha colpito Taranto, nel cuore del quartiere Tamburi, dove nella serata di mercoledì 16 luglio è andata in scena una sparatoria che ha provocato due morti e due feriti. Le vittime sono Carmelo Nigro, 45 anni, e Pietro Caforio, 34 anni. Entrambi avevano precedenti. A essere fermato con l’accusa di omicidio è Michele Caforio, fratello della seconda vittima.

Sparatoria a Taranto, morti Carmelo Nigro e Pietro Caforio

Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, la sparatoria è avvenuta in un luogo non nuovo alla cronaca: le case-parcheggio di via Orsini, già teatro nel 2020 dell’omicidio di Graziano Rotondo. Anche allora la dinamica era legata a storie di droga, armi e bande rivali.

Il 16 luglio, mentre nel borgo si svolgeva la tradizionale processione del Carmine, l’equilibrio precario tra due gruppi criminali locali è esploso. A terra, crivellato di colpi, è rimasto Carmelo Nigro, con alle spalle un coinvolgimento nell’operazione antidroga “Leon”.

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La sparatoria è avvenuta in via Orsini a Taranto

Il giorno dopo è deceduto anche Pietro Caforio, colpito alla testa. Tra i feriti risultano Michele Nigro, 20 anni, figlio di Carmelo, e Vincenzo Fago, 65 anni, ferito alla gamba.

La pista del regolamento di conti

Secondo gli inquirenti, la lite sarebbe degenerata per il controllo delle piazze di spaccio a Taranto. Dieci i bossoli ritrovati, uno dei quali si sarebbe conficcato nel muro di una palazzina, a pochi centimetri da una finestra.

La dinamica suggerisce un’escalation di violenza maturata all’interno di un equilibrio già precario, con rancori covati nel tempo.

L’arresto di Michele Caforio, eseguito durante la notte dagli uomini della Squadra Mobile, è stato deciso dopo ore di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.

Poliziotti circondati e minacciati

A preoccupare ancora di più è il clima di ostilità e intimidazione che ha accompagnato i soccorsi.

All’arrivo delle volanti, una folla ostile ha accerchiato gli agenti, impedendo loro di intervenire in sicurezza. Solo grazie al supporto dei Carabinieri, della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza si è evitato il peggio.

Anche all’ospedale Santissima Annunziata, dove erano stati trasportati i feriti, la tensione è rimasta altissima, con una nuova folla a premere sulle forze dell’ordine.

Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) ha denunciato con forza le gravi condizioni operative in cui sono costretti a lavorare gli agenti: turni infiniti, mezzi inadeguati, personale insufficiente.

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