Vergato, donna scappa dall'auto dopo pugno in faccia e minacce di morte: arrestato l’ex, aveva due cutter
Donna aggredita dall’ex compagno davanti alla caserma di Vergato: arrestato un uomo sulla trentina, attivato il Codice rosso.
Un arresto per maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesione personale aggravata e porto di armi od oggetti atti ad offendere è stato compiuto dai Carabinieri a Vergato. Una donna è stata soccorsa davanti alla caserma di via Modena dopo essere fuggita da un’aggressione avvenuta in auto. L’intervento è stato reso possibile grazie all’attenzione di un Carabiniere fuori servizio. L’uomo, ex compagno della vittima, è stato identificato e arrestato. L’episodio si è verificato nella giornata di ieri e ha portato all’attivazione del “Codice rosso” per la tutela della donna.
La fonte della notizia
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’episodio si è verificato nei pressi della caserma di via Modena a Vergato. Un Carabiniere, appena terminato il servizio, ha notato una donna in evidente stato di agitazione, ferita e in cerca di aiuto. La donna, disperata e spaventata, si era appena allontanata da un’automobile parcheggiata nelle vicinanze, dalla quale era riuscita a fuggire dopo una violenta aggressione.
L’intervento provvidenziale del Carabiniere
Il militare, comprendendo la gravità della situazione, si è subito avvicinato per prestare soccorso. Ha tranquillizzato la donna e l’ha accompagnata in una zona sicura, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118, prontamente allertati. Nel frattempo, altri Carabinieri hanno raggiunto l’automobile indicata dalla vittima e hanno identificato l’uomo al volante come l’ex compagno della donna. Quest’ultimo è stato condotto in caserma per chiarire la dinamica dei fatti.
La ricostruzione dell’aggressione
Dalle prime indagini è emerso che la donna aveva accettato di incontrare l’ex compagno per motivi familiari, nonostante la relazione fosse terminata da circa dieci giorni dopo anni di convivenza. La donna, che aveva già lasciato l’abitazione condivisa, era stata invitata a salire in auto con una scusa. Inizialmente aveva rifiutato, temendo reazioni violente da parte dell’uomo, noto per il suo carattere irascibile e per la difficoltà ad accettare la fine della relazione. Tuttavia, dopo qualche esitazione, aveva accettato di salire a bordo.
La violenza improvvisa e la fuga
Pochi istanti dopo essere salita in macchina, la situazione è precipitata. L’uomo ha cambiato atteggiamento, ha afferrato la donna per i capelli, l’ha immobilizzata con la testa contro il sedile e le ha sferrato un pugno in faccia. Ha poi minacciato la vittima di morte, pronunciando frasi gravissime: “Stai zitta, se no ho un coltello in macchina e ti uccido!”. Nonostante il trauma subito, la donna è rimasta cosciente e, approfittando di una sosta dell’uomo, è riuscita a scendere dall’auto e a fuggire verso la caserma dei Carabinieri. Decisivo è stato anche l’intervento di due cittadini che, udendo le urla provenire dall’abitacolo, hanno contribuito a interrompere l’aggressione.
I soccorsi e le condizioni della vittima
La donna, una volta raggiunta la caserma, è stata assistita dai sanitari del 118. I medici hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in venti giorni. L’impatto psicologico e fisico dell’aggressione è stato notevole, ma la tempestività dell’intervento ha evitato conseguenze ancora più gravi.
L’arresto e le indagini
I Carabinieri, dopo aver ascoltato la testimonianza della vittima e raccolto gli elementi necessari, hanno perquisito l’automobile dell’uomo. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti due cutter, strumenti potenzialmente pericolosi e idonei a offendere. L’uomo, sulla trentina, è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesione personale aggravata e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
L’attivazione del Codice Rosso
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, è stato immediatamente attivato il cosiddetto “Codice rosso”, previsto dalla normativa per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Questo protocollo garantisce un intervento rapido e prioritario da parte delle autorità competenti, al fine di proteggere la persona offesa e prevenire ulteriori episodi di violenza.
Le conseguenze per l’aggressore
L’uomo arrestato è stato tradotto in un Istituto penitenziario, dove rimane a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e per accertare eventuali responsabilità ulteriori. L’episodio ha destato forte preoccupazione nella comunità di Vergato, dove la vicenda ha avuto luogo.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.